Yoga, stress, respirazione…

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Alcune persone faticano a respirare nelle posizioni di chiusura ad esempio in : apanasana, o in Paschimottananasana (la pinza), per altri il disagio respiratorio si evidenzia nelle posizioni d’estensione, come l’arco o l’allungamento sul ventre. Ogni posizione richiede una respirazione che gli è propria. Lo  yoga permette di prendere coscienza della respirazione in posizioni molto diverse le une delle altre. Così, praticando le varie posizioni, si sviluppa una capacità respiratoria globalmente più completa di quella che si adotta istintivamente. Certamente, un disagio particolare trova spiegazioni psicosomatiche. Ad esempio, un forte grado di preoccupazione può generare una modifica della respirazione. Lo stress riduce sensibilmente la nostra capacità respiratoria. Si pensa di inspirare, ma si dimentica di espirare profondamente. L’inspirazione si prolunga, a scapito della espirazione che si accorcia ecc…

Le persone tese hanno costantemente alcuni gruppi muscolari, o tutto il corpo, in stato d’allarme: mandibole strette, testa nelle spalle, parte posteriore contratta, avambracci leggermente ripiegati, pugni a metà chiusi, ecc. anche i muscoli della respirazione ne sono coinvolti: il più importante di loro, il diaframma è generalmente teso.Queste tensioni muscolari croniche generano stanchezza e dolori. In queste condizioni, un respirazione superficiale ed errori gestuali può, durante la pratica delle āsana , anche in occasione di sforzi minimi, condurre a problemi cervicali, dorsali, alcune āsana , possono a volte aumentare tali tensioni.

Normalmente, la respirazione è lenta e regolare. Ma sotto stress (tensioni muscolari, preoccupazioni, iperattività ecc.), la respirazione diventa più rapida e superficiale. La tendenza è quella di bloccare l’aria nei polmoni pieni. Di conseguenza il corpo riceve meno ossigeno, ed i polmoni non riescono ad espirare sufficientemente. Si fatica ad inspirare profondamente poiché il torace è già bloccato in fase inspiratoria e non si riesce ad espirare più a fondo. Una respirazione superficiale, rapida, può, tanto essere la causa che la conseguenza dello stress, l’instaurarsi di una respirazione naturale e profonda è essenziale alla pratica corretta dello Yoga.

Se si è faticato a respirare in Pascimottanasana (la pinza), ad esempio, basta scendere un meno in basso, fino a che si sia perfettamente comodi per respirare nella posizione e stare in ascolto. Così si dà ai propri muscoli l’occasione di rilassarsi. Ed in seguito, la posizione migliorerà e dallo stesso tempo sarà più rilassata. Liberare la propria respirazione non è una cosa ovvia, poiché non si tratta tanto di volontà e di fare, ma di rilassare e demolire le tensioni inutili. Il rilassamento e lo sviluppo della percezione (delle sensazioni interne e della posizione del corpo) permettono di entrare in contatto con la propria respirazione, utilizzate il movimento per individuare le tensioni che ostacolano questo processo. Le tensioni possono in seguito essere rilassate gradualmente, la respirazione ritrova la sua ampiezza, la sua regolarità e la sua flessibilità naturale. L’appoggio della respirazione si prende sulla colonna vertebrale e non sullo sterno, quindi si inizia a respirare dal basso addome. IL blocco di questa zona del corpo è dovuta a fattori psicologici ed influenza considerevolmente la respirazione!

La respirazione addominale permette di aumentare la capacità inspiratoria ed espiratoria. Gli scambi gassosi sono amplificati e migliorati. Le cellule ricevono più ossigeno, l’agitazione mentale diminuisce. La respirazione profonda mette in gioco i movimenti del diaframma e dei muscoli addominali. L’alternanza delle contrazioni e dei rilassamenti sulla massa degli organi dell’addome regolarizza la digestione. Globalmente, lo Yoga può aiutare a ristabilire un respirazione più equilibrata.

Schede correlate: Il respiro – la risonanza profonda che anima lo YogiKapalabhati – un esercizio di respirazione energizzante

Yoga, stress, respirazione…ultima modifica: 2010-09-26T09:42:00+02:00da loresansav1
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