L’ordine di una sequenza non è a caso, è un’arte, è l’esito della pratica di grandi anime, grandi Maestri! Ogni posizione è seguita da una contro-posizione, che equilibra il lavoro globale. In ultimo una sequenza mostra quale sia l’esperienza dell’insegnante …
Le asana agiscono
- sui muscoli
- le articolazioni
- gli organi interni
- la mente
- il respiro
Le caratteristiche principali delle asana
- immobilità (Sthira),
- facile, gradevole, comoda (Sukha),
- coordinazione del respiro con il movimento
- non competizione (Ahimsa) e accettazione della posizione secondo le nostre possibilità
- movimenti fluidi e lenti
La posizione è seguita da un momento più o meno lungo di ascolto nella posizione distesa (shavasana) dove vengono assorbiti e assimilati gli effetti benefici delle āsana praticate:
- si creano le condizioni e lo spazio per l’osservazione .
- osservare cercando di stare (Dhâranâsu.)
La posizione statica è tenuta con determinazione, ma in uno stato rilassato, interiorizzando la forma della postura. Il tempo della tenuta della posizione statica si accompagna:
- all’ascolto del ritmo della posizione statica
- alla respirazione-naturale
- all’osservazione dello stato interiore come effetto della posizione,
- sullo stato energetico che avviene sul piano sottile a seguito del chakra direttamente stimolato dalla posizione stessa
- dalla circolazione del Prāṇā o energia vitale.
Le sequenze comprendono:
- l’entrata nella posizione
- movimenti dinamici
- posizione statica
- l’uscita della posizione
- l’abbandono alla gravita nella posizione distesa (shavasana) il tempo di ascolto delle sensazioni che emergono
l’entrata nel ciclo di Dhyânam è la meditazione vera e propria dove si traspone lo stato di mente, corpo e respiro, lo stato di continuità di coscienza. Al termine della sequenza si entra nella seconda fase della sequenza: āsana come posizione seduta di meditazione. Il senso profondo dello Yoga è il percorso di ritorno verso la fonte della coscienza e la meditazione è l’indagine che deve rivelare qualcosa di noi stessi da quella capacità del vedere coscienziale
1.32 – tatpratisedharthamekatattvabhyasah Se si sceglie un mezzo adeguato per stabilizzare la mente e lo si mette in pratica gli impedimenti non possono mettere radici, quali che siano i fattori che li provocano
Patanjali, Yoga Sutra, Primo Libro, Samadhi Pada La Via di Samadhi
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