in quale modo riuscire a dare una forma all’essenza del buddhismo? Il monaco zen giapponese Shubun (XV secolo), dedicò un ciclo pittorico, custodito presso il monastero Shokokuji di Kyoto, noto col nome de Le dieci icone del bue e ispirato a un celebre racconto zen. Molti anni prima, un saggio – interrogato sulla ricerca della ‘buddhità’ – rispose infatti «È come [cercare] un bue mentre lo stai cavalcando»: in che maniera definire meglio qualcosa che percepiamo come separato ma che in realtà fa già parte di noi?
Nell’incanto poetico della Via verso il risveglio in un antico testo Ch’an Zen” Introduzione, traduzione e commento di Migi Autore, fornisce le rappresentazioni originali e la traduzione dei commenti in versi del maestro cinese zen Kuo-an Shih-yuan (1126-1279 d.C. – dinastia Sung) della scuola Rinzai, corredando il tutto con note e testi utili per una comprensione storica, letteraria e filosofica più approfondita.
Vedere le tracce – Chien ch’i
Shui pien lin hsia chi p’ien to
fang chang li p’i chien yeh mo
tsung shih shen shan keng shen ch’u
liao tien pi k’ung tsen ts’ang ta
Ai bordi dell’acqua, sotto gli alberi, numerose
le tracce intorno.
Le profumate erbe calpestate sono sparse qua e là, le vede?
[Il bue] lasciato libero può correre sulle alte montagne
e nelle gole più profonde.
Le sue narici sono rivolte al cielo, come può nascondersi?
.
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