la disciplina della quiete-morale:
I 5 atteggiamenti etici nelle relazioni – I 5 atteggiamenti etici verso sè stessi
Per Patanjali le varie osservanze, comportamenti, etiche ecc… sono direttamente funzionali alla pratica di Dhyana per la realizzazione del Samadhi.
Yama e Niyama costituiscono le prime due sezioni del corpo dello yoga dell’Asthanga-Yoga sono le discipline da applicare in rapporto a te stesso e a ciò che ti sta intorno alla società all’ambiente in cui si vive. Si tratta di un igienismo autoriferito e sociale.
Non ci si può accingere a queste pratiche profonde con uno spirito qualsiasi. Lo stato interiore deve essere in uno stato di quiete-morale, non per esempio, in uno stato avido, irato ecc… questi fattori disturbanti devono essere affrontati e occorre una disciplina in questo come precursore per accingersi alla disciplina dello yoga e della meditazione.
L’elenco completo degli Yama e Niyama è presentato nel Secondo Libro degli Yoga-Sutra: Sadhana Pada, ai sutra: 2.30 e 2.32.
Le spiegazioni dettagliate su ogni singola Yama seguono nei sutra: 2.35-39 e nei sutra: 2.40-45 per le Niyama.
Gli elenchi di queste osservanze, atteggiamenti, azioni ecc.., a prima vista possono sembrare aridi e parziali, ma se ci si riflette bene, si realizza che ognuno di questi comportamenti non sono affatto regole inanimate, ma possiedono un’estensione di calore e attualità: entrano nella vita di tutti noi in modo molto concreto, includono una sfera molto ampia di situazioni, in modo da coprire buona parte del nostro vivere!
Yoga-Sutra, Patanjali – Secondo Libro, Sadhana Pada, La Via della strategia
Yama la prima sezione – i 5 atteggiamenti etici nelle relazioni:
2.30 –ahimsa satya asteya brahmacarya aparigraha yamah L’attitudine rispettosa, il non parlare a vanvera, l’onestà della mente nelle parole e azioni, la moderazione dei sensi, l’accontentarsi di ciò che si possiede.
Niyama la seconda sezione- i 5 atteggiamenti etici verso sé stessi:
2.32 – shauca santosha tapah svadhyaya Ishvarapranidhanani niyamah Chiarezza con sé stessi, saper accettare nel piacere e dispiacere, consapevolezza della forza del calore della motivazione nel cammino della pratica, la riflessione profonda su di sé, l’abbandono alla sacralità
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Gli Yama e Niyama impongono una riflessione importante sulla propria pratica
Che cos’è lo Yoga fondamentalmente per me?
Una serie di posizioni e respirazioni?
Quando comincia e quando si conclude la mia pratica?
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N.B.: Questa interpretazione è personale e NON vuole essere né una traduzione né un commento, in quanto non sono una specialista in sanscrito, si tratta di una tappa lungo il mio cammino di studio e pratica nello Yoga.
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