Il mezzo per lavorare sulla mente…

 oltre al pensiero: il Prànâyâma durante una camminata

 pranayama,meditazione,prana,passeggiare,camminare

Perché si può lavorare sulla mente con cose diverse dalla mente, dai pensieri?

Gli orientali paragonano la mente a uno stagno: se è agitato, non riflette le forme esteriori. Se la mente è piena di immagini, non può percepire fedelmente le cose. Per pulire la mente inventarono gli esercizi di respirazione che conosciamo come Prànâyâma In un’altra metafora si paragona la personalità a uno specchio. L’errore sta nel confondere queste immagini passeggere ed esteriori con l’io-profondo, nel confondere l’ego con la personalità.

Per fare questo genere di lavoro ci vuole tempo e con i ritmi che la società al giorno d’oggi impone diventa sempre più difficile trovare degli spazi di riposo della mente, per questo vi propongo questo semplice esercizio di Prànâyâma che è possibile inserire in un qualsiasi momento della nostra vita, consiste di prolungare gradualmente e delicatamente il respiro semplicemente inspirando ed espirando lentamente e profondamente su molti passi.

Quando potrete concedervi una passeggiata provate ad eseguirlo durante la camminata...noterete come dopo qualche tempo come la mente e i sensi saranno predisposti in un atteggiamento di accoglienza degli stimoli esterni e così la percezione di un gruppo di alberi, del canto di un uccello ecc. Aprirà la  mente alla consapevolezza di quel contatto con il mondo attorno a noi che riflette qualcosa della profondità e solennità di ciò che ci circonda predisponendoci non solo alla contemplazione ma ad un interrogarci originario…

Per iniziare…

Queste indicazioni sono su di un respiro su 4 passi.

Iniziate contando le respirazioni questo permette più facilmente la concentrazione, mantenete il conteggio fino a quando il corpo non avrà integrato naturalmente il ritmo, quando vi sentite di lasciare il conteggio comunque verificate ogni tanto se state camminando sempre sul ritmo che vi siete dati..

  • Inspiro su 4 passi
  • Espiro  su 4 passi… e così via….

La respirazione in questo modo gradualmente diventa profonda e ritmata. Può essere che questo non sia il ritmo adeguato alla vostra respirazione, cercate il vostro ritmo  ed iniziate sempre senza forzare…ricordate che in ogni atto respiratorio deve essere presenti gli aspetti di sthira e sukham (la stabilità e la delicatezza che rende possibile la sensazione di riposo)

Ulteriore sviluppo…

Quando il ritmo che avete scelto è diventato per voi naturale, che significa avere una   respirazione fluida, non frammentata con i battiti del cuore calmi e regolari allora potrete aumentare i passi regolandovi in questo modo:

  • Inspiro 6 passi
  • Espiro 9 passi

E’ importante che il respiro resti sempre in una condizione non disturbata durante tutta la durata della pratica. Può accadere che per prolungare la respirazione si tenda a  bloccare il respiro, non fatelo: questo è il contrario di ciò che stiamo cercando!

Se forzate la respirazione il diaframma ed i muscoli della respirazione si contrarranno tendendosi, lasciate che la capacità respiratoria si sviluppi gradualmente con la semplice ripetizione della pratica. Il respiro si approfondirà e si prolungherà nel rilassamento  lasciandolo fare, naturalmente e senza forzature: accadrà da sé!

Lasciate fare: l’aria entra ed esce sempre più lentamente e sottilmente.

Effetti sul corpo

aiuta il rilassamento profondo dei muscoli e di tutti gli organi. Il sangue viene ossigenato e si allevia la stanchezza mentale. Aumenta la capacità respiratoria.

***

Articoli correlati: La disciplina del respiro, Maha-Samana Pranayama, Ia risonanza profonda che anima lo Yogi (video), lo yoga alla portata di tutti, Cammina e medita (video) Respiro  (video)

Immagine fonte:ls

Il mezzo per lavorare sulla mente…ultima modifica: 2013-01-18T16:13:00+01:00da loresansav1
Reposta per primo quest’articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog.
I campi obbligatori sono contrassegnati *