La Saggezza dell’ Ascolto nella pratica dei Bandha…

Bandha introduzione alla tecnica di base

 Quando praticare i Bandha?

Perché concentrare l’energia?

Credo che esista una notevole confusione riguardo la pratica dei Bandha, e forse può essere utile farne qualche accenno secondo l’insegnamento che io ho ricevuto. I Bandha che qui presento sono una introduzione alla tecnica di base accessibile da un primo livello avanzato nella pratica dello Yoga in Ascolto. Il livello successivo più profondo non verrà trattato in questo e negli articoli successivi in quanto si tratta di aspetti iniziatici e accessibili solo tramite un Maestro, non sono indicazioni, almeno per quanto mi riguarda, che possono essere trasmesse on-line. La pratica dei Bandha è una pratica molto antica dello Yoga, e secondo il metodo che io ho appreso viene insegnata direttamente dal Maestro e solo ai praticanti di livello Avanzato, che non significa aver praticato tanti anni e conoscere tutte le âsana ma essersi inoltrati profondamente nell’educazione all’ascolto del corpo e della coscienza. I Bandha sono un ulteriore perfezionamento della pratica dello Yoga che servono per sigillare il Prànâ all’interno del corpo attraverso l’unione dei Vayu (lett: il vento interno) il flusso di energia viene incanalato e contenuto in una determinata zona del corpo e quando il Bandha è rilasciato l’effetto che si ottiene sul corpo è di un potente aumento energetico che coinvolge il corpo e la mente su di un piano sottile.

Nello Yoga sono indicati 10 flussi principali di energia vitale del corpo sottile, di cui 5 sono i più conosciuti: Prànâ, Apana, Vyana, Udana, Samâna,che trovano naturalmente il loro posto quando sono utilizzati nella struttura delle âsana intensificandone gli effetti, ma è quando sono associati al Prànâyâma che diventano più significativi, perché attraverso l’utilizzo di tecniche di Prànâyâma è possibile spostare/direzionare/unire i Vayu come per esempio il Prànâ-Vayu verso l’Apana-Vayu e viceversa coinvolgendo in questo modo il corpo-sottile. Anche se questa pratica ha degli effetti benefici sulla condizione fisica in generale è bene ricordare che lo scopo è di indurre l’unione dei Vayu per un cambio di stato della mente per permetterle di restare focalizzata, senza esitazioni, sul tema di ricerca del praticante finalizzato non ad un benessere fisico ma agli aspetti molto sottili e insospettati della ricerca interiore. Questo è il motivo per cui è necessario che l’allievo abbia acquisito la capacità e sviluppato maturità di ascolto :

solo quando il praticante riesce a creare lo spazio-dell’ascolto (che non è la soluzione ma solo uno stato) gli sarà possibile cogliere il dispiegarsi dei significati dello Yoga.

La parola Bandha è un termine tecnico dello Yoga che ha vari significati: catena di collegamento, serratura, legame, vincolo, restringere, contrazione, blocco, sigillare. Ci sono quattro Bandha principali ma i più conosciuti sono i primi tre:

  1. Jālandhara-bandha Mudra
  2. Uḍḍiyāna-bandha Mudra
  3. Mūla-bandha Mudra
  4. Jivha-bandha Mudra
  5. Maha-Bandha(quando i tre  principali Bandha sono praticati assieme).

Azioni sul corpo:

  1. Jālandhara-bandha Mudra: rotazione del mento verso la gola per la chiusura della gola
  2. Uḍḍiyāna-bandha Mudra: innalzamento e retrazione del diaframma
  3. Mūla-bandha Mudra: chiusura dell’ano a seguito della retrazione dei muscoli del perineo

  Azioni sui Cakra

  1. Jālandhara-Bandha Mudra: Vishuddi-Cakra – Gola
  2. Uḍḍiyāna-Bandha Mudra: Manipura-Cakra – Plesso solare
  3. Mūla-Bandha Mudra: Mūladhara-Cakra – Perineo

Affinando la pratica dei Bandha  ci si accorgerà che quando si lavora su di un solo Bandha anche gli altri reagiscono anche se in minima parte. È necessario rispettare il corpo non forzarlo e lasciare che naturalmente ci guidi all’attivazione dei Bandha, a livelli ulteriori di pratica-avanzata non si tratterà più di applicare una tecnica, cioè di fare qualcosa, ma di un lasciar-accadere/lasciar-farespontaneo, questo è il motivo per cui ci vuole maturità di ascolto nella pratica di âsana e del Prànâyâma. Nella pratica in Ascolto dei Bandha si attribuisce un grande valore all’accostarsi alla pratica con un atteggiamento di:

  •  attenta investigazione
  • un vedere diretto
  • un sentire immediato.

Quando il corpo è legato dall’immobilità dell’equilibrio delle energie-sottili la mente non ha più potere su di esso e si acquieta, si mette da parte, è allora che nel guardare noi stessi, al nostro cuore, alla mente e al corpo con questa qualità di mente, la percezione non è più velata dalle credenze abituali, ed è presente ciò che viene chiamata saggezza, allora sarà possibile un modo di approcciarsi alla domanda “chi sono io?” per ciò che è… Solo con una mente educata alla capacità-di-ascolto è possibile iniziare una indagine sottile su noi-stessi in modo da riconoscere e dare valore a ciò che può dapprima apparire insignificante e semplice. Non dimenticate che la pratica dei Bandha è una cosa molto seria e profonda: abbiatene cura!  (seguiranno altri articoli sui singoli Bandha)

 abbiate sempre presente che questa pratica sottile

 siete voi, non ha altre dimensioni solo voi con voi

siete voi in questo momento!

***

Articoli correlati: il lavoro sapiente sulle energie esistenziali, Gli antichi passaggi del sentire i Cakra

La Saggezza dell’ Ascolto nella pratica dei Bandha…ultima modifica: 2013-02-08T06:55:00+01:00da loresansav1
Reposta per primo quest’articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog.
I campi obbligatori sono contrassegnati *