Estratto di alcuni aforismi da: “Quaranta versi sull’Esistenza” (Ulladu Narpadu) di Ramana Maharshi commento del prof. T.M.P. Mahadevan). Questa opera è considerata la più completa e sintetica esposizione degli insegnamenti del Maestro.
n.1 – Dal momento che percepiamo il mondo, ne segue l’accettazione di un Principio Primo con molteplici poteri. L’immagine di nome e forma, l’osservatore, lo schermo sul quale guarda l’osservatore e la luce per mezzo della quale vede sono Lui stesso.
n.4 – Se si ha una forma, il mondo e il Supremo saranno così. Se si è senza forma, chi vedrà la forma di chi, e come? Senza l’occhio, si possono vedere gli oggetti?
n.12 – La conoscenza è distinta da conoscenza e ignoranza. La conoscenza oggettiva non può essere vera conoscenza. Il Sé è conoscenza poiché splende senza che vi sia altro da conoscere o da essere conosciuto; non è il vuoto. Questo devi conoscere.
n.21 – Se si chiede “Qual è la verità dei testi sacri che afferma che si può vedere il Sé e vedere Dio, giacchè si è l’Uno come si può vedere l’Uno? Se non si può vedere se stessi, come si può vedere Dio?
Essere assorti è vedere.
n.23 – Il corpo non dice IO. Nel sonno profondo nessuno dice IO non sono. quando nasce l’IO tutto nasce. Scopri, con mente acuta, da dove nasce questo IO.
n.28 – Come ci si tufferebbe per riprendere qualcosa caduta in acqua, allo stesso modo, con mente acuta e controllando parola e respiro, ci si deve immergere dentro di sé per scoprire da dove nasce l’IO.
n.29 – In verità il sentiero della conoscenza sta nel cercare con la mente rivolta all’interno da dove nasce l’IO, senza pronunciare la parola IO. Oltre a questo, la contemplazione del tipo “Io non sono questo, io sono quello” è solo un aiuto, non è ricerca.
n.30 – Quando la mente rivolta all’interno ricerca “Chi sono io?” e raggiunge il Cuore, l’IO scompare umiliato e l’unica realtà si manifesta spontaneamente come IO-IO. Anche se sembra così, l’IO non è un oggetto: è il Tutto. In verità quello è il Sè reale.’