Questo vuole essere un invito all’antica pratica della Rohatsu-sesshin e della Tetsuya-zazen. Che siate inseriti in un gruppo o da soli. Predisponete un luogo dove non vi sia né troppo buio perché la mente in questo caso produrrebbe un continuo flusso di pensieri, né troppa luce perché la mente ne sarebbe distratta. Una debole luce alle vostre spalle è l’ideale. Che siate praticanti avanzati o neofiti, che riusciate a fare un breve o lungo periodo, in questo tempo prestabilito dell’anno è particolarmente importante raccogliersi in meditazione
Perché?
Dopo molti anni di difficile pratica ascetica all’alba dell’8 dicembre, Siddhārtha Gautama nel vedere la stella del mattino (il pianeta Venere) in cielo improvvisamente trovò le risposte che andava cercando e divenne I’illuminato: divenne Buddha Śākyamuni .
Nel Dhammapada è riportato che esclamò:
Per innumerevoli vite ho vagato cercando invano il costruttore di questa casa. Doloroso invero è continuare a rinascere. Oh, costruttore! Ora ti ho trovato. Non costruirai più questa casa. Tutte le tue assi sono rotte, La trave di colmo è spezzata. La mia mente ha raggiunto la libertà suprema. Estinto è ogni desiderio”.
Dhammapada Cap.11. v.153-154
La maggioranza delle tradizioni pone quest’evento nel giorno di luna piena del mese lunare di Visaka, ad aprile o maggio. L’Ubi (Unione Buddisti Italiani) ha adottato il Vesak nella sua tradizione interbuddhista facendo coincidere nascita, illuminazione e parinirvāṇa, mentre secondo la tradizione cino-giapponese, compresa quella Zen, l’8 dicembre si celebra l’Illuminazione del Buddha Śākyamuni con un ritiro intensivo denominato Rohatsu-Sesshin che si svolge dal 1° all’8 dicembre. Dal primo al sette dicembre si pratica il ritiro-intensivo (sesshin), la notte del sette si pratica lo zazen-notturno (tetsuya zazen) fino all’una del mattino successivo.
Rohatsu-Sesshin significa:
- rohatsu: letteralmente l’ottavo giorno del dodicesimo mese (si osserva alla data gregoriana dell’8 dicembre a seguito della occidentalizzazione del Giappone) tratto da Wikipedia.
- sesshin: letteralmente “toccare la mente-cuore”
nella calma profonda della mente tutto è privo di differenziazione: eppure siamo immersi nella fitta nebbia dei nostri pensieri…è scritto che tutto è privo di nascita e fine: eppure tutto c’è, inizia e finisce…
che storia è mai questa?
restate e indagate quel-sapere, comune a tutti gli uomini, che è il senso-del-niente...
Al mio Maestro Franco Bertossa
Ai compagni di pratica
A chi segue i miei corsi. A tutti e a ciascuno
A tutti voi