“Pensate a quello che fate dal mattino presto alla sera: quali sono le vostre possibilità?
Tutti lavorano, ogni giorno noi andiamo a lavorare in fabbrica o in ufficio e domani cosa facciamo?
Ripetiamo quello che abbiamo fatto ieri. E dopodomani cosa facciamo?
Ripetiamo le stesse cose. Questo si chiama Saṃsāra, noi ripetiamo sempre le stesse cose perché mangiamo ripetutamente, consumiamo ripetutamente e andiamo avanti così. Questa è la nostra vita reale.
Allora quando possiamo praticare?
Dobbiamo praticare in base alle circostanze, dobbiamo integrare l’insegnamento nella vita quotidiana. Questo non significa diventare come Milarepa, rinunciare a tutto e andare in ritiro su una montagna. Magari alcuni possono farlo, ma nella società moderna è molto raro, noi abbiamo famiglia, figli, nipoti, e quindi dobbiamo mantenerli, dobbiamo lavorare per far soldi. Dobbiamo capire che non possiamo rinunciare a tutte queste cose, ma se non vi rinunciamo come possiamo praticare?
Dobbiamo andare all’essenza dell’insegnamento, Non abbiamo molto tempo, non abbiamo molte possibilità e quindi non dobbiamo vivere nella fantasia.”
(tratto da: La pratica nella vita quotidiana, Chögyal Namkhai Norbu, Dzogchen)