Attaccamento, drammatizzazione: niente di speciale

FB_IMG_1468063143583“L’atteggiamento o comprensione basilare di non essere separati causa un cambiamento radicale nella nostra vita emotiva. Questa comprensione implica che, di fronte a qualunque fatto, non ci sentiamo particolarmente feriti. Ciò non significa non occuparsi dei problemi che si presentano, ma non borbottare mentalmente: «Che cosa terribile! Nessuno passa i guai che io sto passando».
È come se la comprensione cancellasse questo tipo di reazioni.

Studente : Quindi, sentirsi feriti è solo i nostri pensieri riguardo a una situazione?

Joko: Sì. Non identificandoci più con questi pensieri, affrontiamo semplicemente la situazione e non lasciamo che influisca emotivamente su di noi.

Studente: Ma possiamo sentirci feriti.

Joko: Certo, e non sarò io a negare questo sentimento. Nella pratica lavoriamo con le sensazioni fisiche e i pensieri che sono, nel loro insieme, questo ‘mi sento ferito’. Se sperimentiamo totalmente le sensazioni e i pensieri, il ‘mi sento ferito’ evapora. Non dirò mai che non dovremmo sentire i sentimenti che proviamo.

Studente: Allora vuoi dire di lasciar andare l’attaccamento per la ferita?

Joko: No. Non possiamo obbligarci a lasciar andare un attaccamento. Anche se l’attaccamento è solo un pensiero, non possiamo decidere: «Adesso lo lascio andare». Non può funzionare. Dobbiamo capire che cos’è l’attaccamento. Dobbiamo sperimentare la paura, la sensazione fisica che sta sotto l’attaccamento. allora l’attaccamento avvizzirà. Un’incomprensione diffusa è che nello Zen dobbiamo ‘lasciar andare’. Non possiamo costringerci a lasciar andare. Dobbiamo sperimentare la paura che c’è dietro. Inoltre, sperimentare l’attaccamento o la sensazione non significa drammatizzarlo. Drammatizzare un’emozione significa nasconderla.Studente:

Se sperimentassi davvero la mia tristezza, non avrei più bisogno di piangere?

Joko :Possiamo anche piangere. Ma c’è una differenza tra piangere e drammatizzare la nostra tristezza, paura o rabbia. Drammatizzare è il più delle volte un nascondere. Per esempio, una persona che urla, strilla, lancia oggetti e si accapiglia con un altro, non è in contatto con la sua rabbia”

Charlotte Joko Beck, Niente di speciale, Vivere lo Zen, ed. Astrolabio-Ubaldini.

Attaccamento, drammatizzazione: niente di specialeultima modifica: 2016-08-01T18:06:11+02:00da loresansav1
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