Annapurna Upaniṣad

Mi piace essere ispirata dai libri leggo ecco la mia lettura illustrata di Annapurna Upanishad

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Monte Anapurna, Himalaya

[…]

(Nidagha disse,) “Qual e la natura della liberazione durante questa vita?

Chi è a questo livello?

Quale tipo di Yoga bisogna praticare per raggiungerlo?” (3.1)

Ribhu disse, “Nella regione del monte Sumeru(1) vive il famoso saggio Mandavya, che seguendo gli insegnamenti di Kaundinya raggiunse il livello di Jivanmukta e decise di ritirare tutti i sensi dagli oggetti dei sensi. (3.2-3)

Seduto nella Padma asana, con gli occhi socchiusi, eliminando gradualmente il contatto con gli oggetti esteriori e interiori, con la mente pura, osservo la propria consapevolezza e si rese conto che la mente era irrequieta nonostante la pratica del distacco. (3.4-5)

‘Salta dalla stoffa al vaso e al carro, muovendosi qua e la come una scimmia passa da un albero all’altro. Le 5 porte (occhi, eccetera) conosciute come sensi di percezione sono ben sorvegliate dalla mia mente. O sensi! Smettete di agitarvi. Io sono qui, il Se spirituale e divino, il testimone di ogni cosa. Con questo Se onnisciente, ho compreso la natura dei sensi e sono completamente sereno e sicuro, libero da ogni paura. (3.6-9)

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[…]

Completamente purificato, rimango equanime, assaporando ugualmente ogni esperienza nello stesso modo. Sono perfettamente sveglio ma come in un sonno profondo, sono profondamente addormentato eppure sveglio. Situato nella coscienza trascendentale, vivo nel corpo in modo sereno, poichè ho abbandonato l’attaccamento a tutti gli oggetti dei sensi creati dall’immaginazione, insieme a tutti i vari suoni. (3.12-14)

Come un uccello si alza in volo nel cielo lasciando la rete in cui era rimasto impigliato, il saggio abbandona l’identificazione con i sensi e la consapevolezza del corpo materiale, che è illusorio. (3.15)

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Ha la consapevolezza innocente e aperta di un bambino appena nato: ha messo fine alla tendenza ad attaccarsi agli oggetti, come il vento che si è placato completamente. (3.16)

Al livello della consapevolezza perfettamente pura, dell’esistenza libera da sovrapposizioni, rimane stabile come una montagna, come se fosse immerso in un sonno profondo. (3.17)

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In questa situazione stabile e trascendentale e felice pur avendo superato il concetto di felicità, e diventato sia essere che non-essere. Poi diventa ciò che e al di la dell’espressione verbale, che è il Brahman per coloro che conoscono il Brahman: la pura immacolata consapevolezza, il Purusha del Sankhya e l’Isvara degli Yogi, lo Shiva degli Shiva Agama, il Tempo per coloro che considerano il Tempo come il principio fondamentale dell’esistenza, l’insegnamento supremo delle scritture, che risiede in ogni cuore, il Tutto supremo, la Realtà onnipresente, la Verità assoluta. Diventa ‘tat‘,’quello’, che illumina ogni luce, che e immobile, il principio di cui si può provare l’esistenza soltanto sperimentandolo direttamente. (3.18-23)

Il Brahman è non-nato, libero dalla morte, senza inizio, l’esistenza primordiale e immacolata, indivisa: uno stato più sottile dello spazio. In un attimo, ha raggiunto Dio. (3.24

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Annapurna Upanishad, a cura di Parama Karuna Devi

(1) mitica montagna aurea dell’induismo, in cima alla quale s’estende la vastissima città di Brahma. Il monte Meru viene tradizionalmente situato entro la catena himalayana, sebbene non lo si possa identificare con alcuna delle grandi cime.

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Annapurna Upaniṣadultima modifica: 2020-01-25T19:33:04+01:00da loresansav1
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