Nella vita avvertiamo un senso di confusione – che sembra confusione -, ma che fa venir fuori qualcosa che vale la pena di esplorare. Le domande che ci poniamo in mezzo alla confusione sono formidabili; sono interrogativi davvero radicati.
Ci chiediamo:
Chi sono io?
Che cosa sono?
Che cos’è questo?
Che cos’è la vita?
E così via.
Poi andiamo avanti nell’inchiesta e ci chiediamo:
“In realtà, chi ha fatto questa domanda?
Chi è la persona che ha posto la domanda: “Chi sono io?”.
Chi è la persona che ha chiesto: “Che cos’è questo?”.
O anche: “Che cos’è ciò che è?”».
Andiamo avanti così a investigarci sempre più a fondo. In qualche modo, questa è spiritualità non-teistica nel senso più pieno del termine. Le ispirazioni che traiamo dall’esterno non ci stimolano ad adattarci ad ulteriori situazioni; piuttosto, le situazioni esteriori ci parlano della nostra confusione, e questo ci fa pensare di più e investigare più a fondo.
(Chögyam Trungpa – 1939-1987)