Skandha Vedanā  – l’esperienza del sentire

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II secondo skandha Vedanā  può essere definito sensazione o tonalità esperienziale. Ciò che il mondo. La gamma va da delizioso a piacevole, da neutrale, a spiacevole, a doloroso. Questo skandha  non si riferisce ai sentimenti o emozioni (che rientrano invece nell’ aggregato successivo). Si tratta della sensazione che si prova, il  sentire sperimentato piacevole, spiacevole , neutro, la sensazione di … Continua a leggere

Skandha Rupa: la forma – l’esperienza di materia

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Il primo aspetto, o skhandha. è Rupa, la forma. Rupa non è materia ma è l’esperienza-materiale. Comprende le forme corporee, materiali, fisiche, questo aspetto della forma è costituito da quattro elementi fondamentali, distinti non scientificamente, ma esperienzialmente: Terra fa riferimento all’estensione, al fatto che le cose materiali occupano spazio. Acqua si riferisce al fatto che le cose materiali sono tenute … Continua a leggere

Pratityasamutpada: La Produzione Condizionata

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Per descrivere l’origine della sofferenza il Buddha usa la cosiddetta coproduzione condizionata (pratītyasamutpāda) La coproduzione condizionata nella sua formula classica è costituita da dodici anelli (nidāna) dove ognuno è condizione del susseguente, nel senso che accadere o il non accadere di ognuno di essi è condizionato dall’accadere o non accadere del nidāna che lo precede. Viene enunciata  dal Buddha dopo il … Continua a leggere

Gli Skandha – gli ambiti dell’esperienza

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Come si presentala la dimensione interiore? Nel buddhismo si parla di cinque Skandha/aggregati/ambiti di esperienza per indicare gli elementi fisici e mentali che si combinano ad ogni istante per dar vita a tutti i fenomeni dell’universo ed è il contesto globale per la possibilità di fare esperienza. Dice il Buddha che sono la base dell’attaccamento all’esistenza. Vengono enunciati dal Buddha dopo … Continua a leggere

Il discorso di Benares (Dhammacakkappavattanasutta) – Buddhismo Indiano

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I “discorsi” di Buddha, assai numerosi, costituiscono il “canone” del buddhismo. Non sono stati scritti personalmente dal  Buddha (sec. VI a.C.), Per molto tempo, forse per secoli, questi discorsi vennero trasmessi oralmente (e fedelmente), prima di essere trascritti all’incirca intorno al I secolo a.C. Vengono distinti in Discorsi medi e Discorsi lunghi. Vi è esposto il nucleo fondamentale della dottrina … Continua a leggere

I sette fattori del risveglio

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I sette fattori di risveglio sono il proseguimento della pratica sui 4 fondamenti della presenza mentale e sono elencati nel Mahapatthipatanasutta Questi Sette fattori sono  da coltivare quotidianamente per creare le condizioni affinché il Risveglio trovi un terreno adatto ad accoglierlo. Il primo fattore del Risveglio è la presenza mentale (sati) Il secondo fattore del risveglio è l’Analisi ed investigazione deldhamma (dhamma-vicaya) Il terzo fattore … Continua a leggere

Il Maha-satipatthana Sutta – i fondamenti della presenza mentale

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Il  Grande discorso sui fondamenti della presenza mentale il Maha-satipatthana Sutta sono La contemplazione del corpo nel corpo La contemplazione  delle sensazioni nelle sensazioni La contemplazione della mente nella mente La contemplazione dei fenomeni mentali/dharma nei fenomeni mentali/dharma (scarica il testo DN 22_Maha-satipatthana Sutta)