Praticare Asana ad occhi chiusi: perchè?

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Gli occhi sono una delle porte più importanti degli organi di senso. I sensi stimolano costantemente la mente distraendola e direzionandola sempre in avanti verso l’esterno. La pratica di asana con gli occhi chiusi induce a  Pratyâhârah . Pratyâhârah è il quinto ” anga” dell Asthanga-Yoga  di Patanjali .

Con le palpebre chiuse si sospende il sentire quotidiano, che non vuol dire che lo si rifiuti,  ma creiamo le condizioni perché piano piano diventi un poco più silenzioso.

E grazie al fatto che le palpebre sono abbassate può avvenire il passaggio, dal guardare  degli occhi fisici e quindi anche del sentire che lo accompagna, ad una inversione di direzione: dall’esterno all’interno ed entrare così nell’ascolto, dove diviene possibile lo studio di sé in Asana attraverso: l’esplorazione dello spazio delle posture nella loro vastità, nel movimento, nelle pause, nella statica, per far emergere poi la densità di presenza dalla quale poi ci caleremo in meditazione.

Mentre vi inoltrate nella sequenza di asana provate ad impegnarvi in un obiettivo, ciascuno con quello che sente di suo interesse, provando a chiedervi:

in cosa, oggi, posso soffermarmi un poco di più?

In cosa mettere un poco  più di attenzione?

Un poco, non troppo, il troppo vi distoglierebbe dall’ascolto.

Praticare Asana ad occhi chiusi: perchè?ultima modifica: 2023-04-05T15:47:25+02:00da loresansav1
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