

- microcicli, che si colgono in un respiro, in un piccolo movimento….
- macrocicli che si possono cogliere in ogni singola asana e nella globalità della sequenza….
La coscienza nella pratica ci fa cogliere i cicli. Ci fa riconoscere il bisogno di deporre in Shavasana e poi il maturare del momento in cui il corpo chiede di emergere.Il rispetto dei cicli approfondisce la nostra coscienza. La pratica dell’Hatha Yoga non è sforzo, ma il-giusto-sforzo, nel rispetto dell’interiorizzazione dello “spirito-di-asana”, che in sanscrito significa: postura-stabile- confortevole-comoda. Praticando con progressività: da uno stato ordinario, quotidiano, in cui “mente-e-corpo” sono dispersi e frammentati in mille direzioni, siamo condotti ad uno stato “centrato, presente, intimo…” di unità-e-consapevolezza. Negli Yoga Sutra, Patanjali indica esattamente lo spirito-di-asana:
Secondo Libro: Sadhana Pada – La Via della strategia 2.46 – Stirasukham asanam Stabile cosciente, comodo, confortevole senza tensioni, la postura
,
…Nella tecnica si può fare, nella ricerca dello yoga si deve lasciare fare, si deve ricevere e non prendere. Allora si sviluppa una qualità di ascolto dove la mente diventa silenziosa tramite la pratica e la preparazione, lascia venire le sensazioni senza cercarle, senza prenderle e le lascia passare appena si presentano… bisogna lasciare parlare il cuore, il corpo…
Ti ringrazio per il momento di consapevolezza che il tuo blog mi ha regalato proprio ora.
Ciao Ornella,
Al giorno d’oggi è raro che si riconosca un valore alla consapevolezza, ma tu l’hai fatto…ed è sapere che vi sono persone come te, anche se sparse e isolate, che mi dà la forza per continuare, per questo sono io a ringraziarti!
Loredana
Il tuo blog è proprio interessante! Mi piace regalarmi una pausa per aprirlo, Grazie
Mi fa piacere! 🙂