I mezzi idonei (Upaya)…

 per sostenere lo sforzo del praticante: lo Zafu 

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Lo zafu è uno strumento di pratica a tutti gli effetti, è un “mezzo idoneo” messo a punto attraverso le molte ore di pratica di persone immerse nella ricerca…per aiutare altri praticanti… è qualcosa  a cui dare valore e avere rispetto…la sistemazione dello zafu e la ricerca interiore non sono due cose separate!

Lo zafu  se ben utilizzato ci permette di mantenere

  • la colonna eretta ed in equilibrio
  • il bacino ben bilanciato
  • la nuca distesa

Se la colonna non è autoportante allora la nostra mente divagherà, inizieremo a sentire dolore, ci muoveremo e finiremo con il sciogliere la posizione. Questo antico strumento di pratica, è un cuscino che viene usato da secoli nella meditazione zen; il termine tradotto alla lettera dal giapponese significa “sedile cucito”. E’ tondo e compatto, imbottito di kapok (che si espande esposto al sole), una fibra naturale che gli conferisce la consistenza necessaria che permette di sedere sollevati per poggiare le ginocchia a terra (o sui supporti) e raddrizzare la colonna vertebrale. Poiché lo zafu tende ad appiattirsi con l’uso, sarà necessario aggiungere il kapok dopo qualche tempo. Esistono sul mercato un’ampia varietà di zafu (è possibile acquistarlo anche attraverso numerosi siti Internet). Naturalmente, è possibile praticare senza zafu, servendosi di una coperta ripiegata più volte, di un copriletto arrotolato, o di un paio di cuscini ordinari ma sodi, posti l’uno sopra l’altro o su di una sedia.  Poiché lo zafu tende ad appiattirsi con l’uso, sarà necessario aggiungere il kapok dopo qualche tempo.

Fate molta attenzione al vostro atteggiamento in ciò che sembra  semplice perché sarà con quell’atteggiamento che vi inoltrerete nella vostra investigazione interiore…

Non sottovalutate l’importanza del supporto per la meditazione seduta: abbiatene cura!

Per acquistare uno Zafu on line: Innerlife ,  Yogashop

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 Kapok
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albero del kapok

Fibra vegetale di colore bianco-avorio o giallo pallido, morbida, liscia, ipoallergenica, non igroscopica, antimuffa e inalterabile. Essa proviene dalla lanugine che circonda i semi di kapok (tipo quelli del pioppo), un maestoso albero (può arrivare a 30 metri di altezza) molto diffuso nelle regioni tropicali.
I filamenti sono cavi all’interno, impermeabili, molto flessibili e leggeri. Per le sue spiccate qualità questo materiale è ampiamente utilizzato anche nelle imbottiture di sedili di aerei e di salvagenti. Non è possibile invece ricavarne un filato, a causa della scarsa lunghezza delle fibre. Da sempre il kapok è impiegato dagli orientali per imbottire cuscini, stuoie e futon (materassi): ha una cedevolezza elastica che lana e cotone manco si sognano.
Un particolare da non trascurare per chi medita a lungo è che il kapok è un buon conduttore di calore e non assorbe umidità, per cui le natiche non si surriscaldano (avete mai provato a meditare seduti su un cuscino di lana?).

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I mezzi idonei (Upaya)…ultima modifica: 2008-10-10T09:10:00+02:00da loresansav1
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