Hikikomori… rannicchiarsi in se-stessi o …

la dimensione in cui l’uomo è materia e spirito… 

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Hikikomori (termine giapponese, lett. “stare in disparte, isolarsi, rannicchiarsi in se stessi”) l’esperienza di ritiro-dalla-società…

  • Queste esperienze sono tutte generalizzabili alla sola scoperta dell’incapacità di adeguarsi al modello comportamentale richiesto dalla società… ?
  • È possibile affrontarle sotto una luce, che non sia solo quella della medicalizzazione?

Dove l’uomo incontra il limite cerca di superarlo, in psicologia se il superamento avviene in senso fantastico, allora certi comportamenti diventano patologie…questa impostazione, certamente utile, diviene, dal mio punto di vista, una visione limitante se non prende in considerazione il mistero che ogni persona si porta dentro…Anticamente l’isolamento era letto come una delle voci del Mistero dell’umano esistere…

Si può dire che l’isolamento sia il frutto di uno stato…?

Non so, non ne darei una definizione nei termini di: depressione, ansia, panico ecc… che, dal mio punto di vista sono riduttivi… placano la mia coscienza non affrontano completamente la questione…

  • Questa fuga che porta a rinunciare al mondo per un altro migliore… (anelare ad un sollievo, voler cacciare il dolore dalla mente è una tendenza ineliminabile dell’uomo…)  dove la propria stanza diviene il luogo in cui ci si ritira viene ad essere lo sfondo nel quale rifugiarsi e dove si svolge tutto…è una risposta difensiva ad una ipersensibilità nella quale ci si sente-estremamente fragili in una società dove l’uomo è solo un ruolo?
  • Isolarsi ma nel contempo stare in tutto il mondo per cercare una nuova autenticità attraverso gli strumenti di cui ora si dispone con il web non è contraddittorio?
  • Quanto questo modo di vivere è attraversato da esperienze che passano attraverso quella strana sensazione  di sconosciutezza di ciò che è familiare?
  • Quanto emerge che nella vita siamo di passaggio?
  • Quanto ci si scontra con il fatto che le cose non stanno come vogliamo noi e quindi con la non-libertà di decidere niente?
  • Quale futuro per una società che ha un grande tecnica di comunicazione  ma che ha perduto la relazione con le voci del Mistero dell’esistenza. Una società che propone un tipo di vita artefatta, di superficie, di consuetudine non più appartenente alla persona ma ad un ruolo?

Personalmente mi trovo completamente sguarnita nel capire ciò che accade… ai miei tempi l’isolamento veniva letto come viene descritto mirabilmente nell’articolo che allego, da Zoran Music. Personalmente mi viene da pensare che potremmo trovarci davanti ad una nuova  forma di misticismo NON religioso, cioè che arriva non dalla fede in un Dio, ma da una tensione verso il nostro essere Mistero a noi stessi….

Hikikomori… rannicchiarsi in se-stessi o …ultima modifica: 2010-04-30T09:15:00+02:00da loresansav1
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