Montagne di dati che ci sommergono

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… ritmi sempre più incalzanti, un modo dimenticato per affrontarli, la proposta di Roberto Venturini …fermiamoci un minuto (ogni ora). Un sito, un movimento: per non perdere il controllo del lavoro e della vita, è sufficiente meditare, alzare la testa e pensare per pochi secondi a quello che stiamo facendo.

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Non di sole tecnologie vive l’uomo (e la donna, of course). Poi, lo sapete, io trovo bellissime e affascinanti le tecnologie. Mi permettono di lavorare velocissimo, di essere efficiente, di produrre tonnellate di slide quando lavoro al tornio di PowerPoint, di dominare lo spazio e il tempo. Con un piccolo rischio: quello di perdere completamente di vista un sacco di cose. Rischiando di diventare tanto efficienti e di poter fare tanto e straordinariamente bene da perdere il senso di ciò che stiamo in realtà facendo. Di mettersi a lavorare di fino sul grafico animato della slide numero tre. E di renderci di colpo conto che ci abbiamo passato sei ore, che siamo in ritardissimo e che abbiamo smarrito la scaletta mentale di dove volevamo andare a parare con la presentazione (anche se il grafico, oggettivamente, è venuto bellissimo).
Ci immergiamo nel delirio di onnipotenza da tecnologia o nel divertimento di poter fare tante cose e così belle con il nostro computer, telefonino, palmare. Insomma, si smarrisce il senso del lavoro che facciamo, perdendoci nei dettagli. E, se volete, potremmo anche dire che rischiamo di perdere di vista il senso della nostra vita, immersi nel lavoro e nella connettività permanente. Niente di catastrofico o di cattivo, beninteso – perdiamo però l’occasione troppo spesso di riflettere su cosa stiamo combinando, a livello micro o macro. Corriamo dietro ai dettagli perdendo di vista le strategie. Facciamo tutto il giorno i pompieri che corrono a spegnere incendi e non riusciamo più a vedere il quadro complessivo.
Iniziative da prendere per evitare di farci travolgere, certamente ne esistono…
….Ovvio, per molti la meditazione puzza ancora troppo di “new age” e per molti, essendo un concetto poco conosciuto, crea inquietudine e diffidenza. Ma anche senza meditazione, il concetto di fermarsi un minuto ogni ora resta secondo me validissimo. Fermarsi per pensare che cosa stiamo combinando con il progetto che stiamo gestendo…

(continua a leggere: fermiamoci un minuto ogni ora)

Montagne di dati che ci sommergonoultima modifica: 2011-02-08T09:00:00+01:00da loresansav1
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