[…] impenetrabilità della paura come anche della fascinazione. L’incomprensibilità di queste emozioni, percepita come divina, consiste in un attimo di sfioramento del paradosso delle condizione umana e del fondamento della vita stessa. La connessione tra paura e religione è da lungo tempo un campo ufficialmente riconosciuto degli studi religiosi. Ogni volta , e questo è il caso dell’India, che ci troviamo faccia a faccia con pantheon cangianti di dei e dee terrifici e irati e ci imbattiamo nelle più bizzarre pratiche di “assenza di paura, non possiamo non interrogarci sulla funzione religiosa della paura umana e della collera divina. (continua a leggere)
Kali. L’ira della Dea, di Malgorzata Sacha, Tratto da: Passioni d’Oriente, Giovanni Boccali e Raffaele Torella, Ed. Einaudi, 2007, cap.IV pag.93-97
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Immagine tratta da: L’arte rituale in India, Rajastan XIX sec., guazzo di carta, raffigurazione della Dea Kalì