Anantakkalippu – La luce che è l’origine del tutto

tayumanavarLa luce che è l’origine del tutto

e non ha origine

che splende in me come Beatitudine e Conoscenza

apparve quale l’Uno silenzioso.

Egli mi disse una parola che non può essere detta.

 

Come posso dire che cosa sia

questa parola pronunciata?

Con l’inganno mi fece sedere tutto solo,

con nulla davanti a me.

Rendendomi felice, amica,

egli mi afferrò e si strinse a me.

 

Mi obbligò ad allontanare da me

ogni attaccamento

e mi fece stringere intimamente a lui.

Come posso dire cosa ottenni

quando mi unì a lui?

Egli parlò di cose mai dette, signora amica.

 

Parlando di miserie innumerevoli,

avevo vagato perplesso,

simile a un corpo cavalcato solo dal demonio.

Ma il Signore cacciò via il demonio del desiderio

e mi tenne giù ai suoi piedi.

 

Controllando (la mente) e ritirando i sensi,

crebbi in amore per la sua forma.

Mi strinse a sé, Signora, e si fuse con me

così che non potetti più parlare.

 

Egli ruppe l’abitudine

e io persi i miei ancestrali tratti.

Se volessi dire questo con parole umane

perderei la mia vita.

Egli non è il mio falso marito (amante).

Egli è il mio Salvatore,

il Dio supremo, o mia amica!

Egli continua a far versare ai miei occhi

lacrime di beatitudine,

simili a un oceano senza argini;

i capelli sono ritti sul mio corpo;

ed egli continua a sciogliere il mio cuore,

signora amica.

 

Il mio Signore mi disse:

“Respingi qualsiasi cosa la tua mente

abbia sinora considerato

nella percezione quale reale o irreale”;

ecco la sua abilità nel rendermi sua (o lui stesso).

 

“Tu non sei la terra e altri elementi;

rifletti, tu non sei organi di azione

e di percezione.

Tu sei coscienza meditante”. Così disse.

Beate sono le parole

che il Signore disse nell’amore, amica.

 

Per coloro che lo amano, egli è amore;

è fedele, il mio Signore, il beato silenzioso Uno.

Il maestro misericordioso pose i suoi piedi

sul mio capo.

Ecco, realizzai il mio “sé”

e morii per il mio pensiero.

 

Mentre consideravo come morte e nascita

vengono a me,

esse crebbero dalla ingannevole illusoria mente

che è come oblio e ricordo, amica.

 

La mia mente è il fico indiano in pietra

sotto la quale appare Dio,

il maestro del silenzio.

E con un segno della mano

mi tolse dalla schiavitù delle mie azioni

e mi pose nel diluvio della sua grazia benigna,

o amica.

 

Egli disse:

“Guarda ogni cosa per mezzo della grazia”.

senza realizzare la verità di questo,

osservai col mio intelletto

delle mie particolari concezioni.

Vidi solo l’oscurità (delle cose terrene).

Non vidi nemmeno me stesso,

il veggente delle cose terrestri;

che significa questo, o signora amica?

 

Egli mi istruì con quest’unica parola:

Non pensare nella tua mente a me

come a un altro che non sia tu.

Resta senza il secondo.

Come posso esprimervi la gioia

che  mi procurò questa parola?

 Tayumanavar,  mistico indiano (1705-1742)

immagine tratta da Wikipedia

Anantakkalippu – La luce che è l’origine del tuttoultima modifica: 2012-01-07T11:16:28+01:00da loresansav1
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