Essere vegetariani …

perchè fare questa scelta?

La scelta a favore di una dieta vegetariana è indice di maggiore sensibilità, favorisce il benessere del corpo, dello spirito ed è una scelta-etica. Tenere in considerazione le circostanze di ognuno, mantenere elasticità e adattabilità mentale, questi sono i Principi che si dovrebbero accompagnare questi percorso. A volte però accade che diventi il pretesto per sentirsi migliori e giudicare gli altri, questo non solo porta al dualismo: male/bene, giusto/sbagliato, ma non permette di cogliere gli aspetti più profondi di questa scelta…

Sono buddhista e la dieta vegetariana nel Buddhismo e nell’Induismo è incoraggiata ma non è obbligatoria, io lo sono stata per molti anni e quando sentii in me riemergere il desiderio di consumare carne mi sentivo incoerente con le scelte fatte, ero in questo stato d’animo quando mi capitò di leggere questo sutra:

[…] Quegli esseri che quaggiù non sanno raffrenarsi nei piaceri dei sensi; bramosi di cose saporite, attaccati a ciò che è impuro, scettici, ingiusti, difficili da seguire; questo è essere impuri e non certo mangiar carne!  Coloro che son rozzi, aspri e risentiti; traditori, privi di compassione ed arroganti; coloro che, essendo illiberali, nulla danno agli altri; questo è essere impuri, non certo mangiar carne! […]

 Buddha, Suttanipata (II), pag.95, Le letterature dell’India , Ed., Utet  

Allora perchè mi sentivo in conflitto? Emerse con forza il  vero problema: “la mia rigidità mentale” questa non aveva nulla ha che fare con la scelta vegetariana… A tutt’oggi ho ripreso occasionalmente a consumare carne… cercando di avere un profondo rispetto e attenzione al cibo e consapevolezza sul sacrificio in esso contenuto…

Vi lascio con questo interessante racconto…

***

La notte che Mipam trascorse nella capanna dell’eremita doveva rimanere per molto tempo impressa nei ricordi del fanciullo. Sulle assi tagliate rozzamente che costituivano il povero altare non vi era alcuna statua e il muro al quale era appoggiato non era adornato da alcuna immagine.
Il gomchen sedeva con le gambe incrociate, i piedi sopra le cosce e le pale rivolte verso l’alto, teneva la testa e il busto diritti e rigidi e in questa posizione meditava, immobile e silenzioso. Attraverso le numerose fessure della capanna entrava l’aria umida e profumata della foresta. Un coro languido e appassionato usciva dall’oscurità.
Parlava del dolore di esseri che venivano sacrificati in nome di altrui necessità, delle foglie bruciate, degli insetti mangiati e del dolore di coloro che se ne cibano; di esseri che spalancano impauriti gli occhi e tendono timorosi le orecchie con il cuore tremante di paura poiché sanno che a loro volta devono temere esseri più forti di essi che li cercano per cibarsene.
Altre voci laceravano il silenzio della foresta parlando dell’orrore di alcuni esseri per le proprie azioni che li portavano a causa della fame a strappare piante indifese e impotenti o sentivano pulsare sotto i loro denti la creatura che stavano sbranando.
Le voci stridenti o possenti della foresta urlavano di terrore e disperazione, e quello che queste voci non esprimevano, quello che questi tristi e sconosciuti cantori non erano stati capaci di comprendere nel loro oscuro pensiero era una sete di bontà, di amore e di amicizia che non trovavano intorno a sé e nemmeno in se stessi.Il Gomchen rimaneva immobile nella sua meditazione. La piccola lampada dell’altare si era spenta da molto tempo: rimaneva un unico bastoncino d’incenso che fisso nella sua custodia mandava ancora una punta di luce rossastra. Il piccolo puntino di fuoco che emanava un leggero chiarore nelle tenebre della capanna mandò all’improvviso due bagliori più intensi e si spense lasciando dietro di sé la più totale oscurità. Mipam si mise a piangere in silenzio”.

Tratto da:Veganhome

Essere vegetariani …ultima modifica: 2012-01-10T13:07:00+01:00da loresansav1
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