[…] I pensieri sono fondamentalmente vuoti, l’essenza della mente è fondamentalmente pura…anche se coltivate miriadi di pratiche solo il non-pensiero va considerato una base….se ne coltivate la pratica momento per momento a poco a poco otterrete spontaneamente centinai di stati spirituali. Questo è lo zen che è stato trasmesso da Bodhidharma pertanto l’illuminazione improvvisa e la coltivazione graduale sono come le due ruote di un carro, se manca una delle due non funziona. […]
[…] Nell’esperienza degli esseri illuminati anche se vi sono afflizioni associate al mondo esterno, esse spandono la fragranza più sottile e raffinata. Siate semplicemente consapevoli che la confusione è priva di base, che il triplice mondo illusorio è come portato dal vento, che i fantasmagorici sei campi sensoriali sono come acqua calda che scioglie il ghiaccio
Se si pratica così attimo dopo attimo, senza trascurare di essere attenti assicurandovi che la concentrazione e la visione profonda siano ugualmente sostenute, amore e odio si faranno naturalmente più deboli e indistinti, mentre compassione e saggezza diverranno naturalmente più chiare […]
[…] Se volessimo stabilire i principi dell’accesso alla verità interiore avremmo migliaia di metodi ma tutti contenuti nelle due categorie della concentrazione e della visione profondo. Riassumendone gli elementi essenziali essi sono semplicemente la sostanza e la funzione della nostra natura fondamentale. Si tratta del vuoto silenzio e e dell’ampia consapevolezza …
La concentrazione è la sostanza, la visione profonda è la funzione. Poiché la funzione è identica alla sostanza la visione profonda non è separata dalla concentrazione, poiché la sostanza è identica alla funzione la concentrazione non è separata dalla visione profonda. Come ha detto Caogi: la base della mente è priva di confusione intrinsecamente stabile, la mente della base è priva di ignoranza intrinsecamente saggia.
Se vi risvegliate il distacco e l’illuminazione di silenzio e consapevolezza non sono distinti. Questa è la via improvvisa in cui concentrazione e visione profonda sono coltivate insieme. […]
Bojo Jinul o Chinul (1158-1210),
Tratto da: Coltivare la mente, Segreti della coltivazione della mente, del Maestro Son Chinul, a cura di Thomas Cleary, ed. Ubaldini,1995
