Si racconta di un giovane che voleva procedere sulla Via dell’arco e delle difficoltà che incontrò. Il suo maestro, che praticava lo zen gli disse: “Ho notato che sei molto attento ai risultati delle azioni. In questo modo però non diventerai mai un arciere!”
Grazie a quell’osservazione il giovane capì un punto importante: non doveva preoccuparsi del fallimento né del successo. Comincio a tendere l’arco con un altro atteggiamento e dopo qualche tempo gli venne in mente che doveva concentrarsi sul respiro, facendo attenzione all’alternarsi dell’inspirazione ed espirazione il maestro se ne accorse lo lodò e imparti all’allievo i fondamenti del buddhismo.
Nel corso del tempo il giovane si accorse di avere modificato il suo atteggiamento anche nei confronti della vita e questo comportò che anche l’atteggiamento nei confronti del bersaglio cambiasse. Il maestro si rallegrò perchè il giovane aveva imparto a non abbattersi per i tiri sfortunati né ad esaltarsi per quelli andati a segno.
Disse: “a questo punto è come se non fosse lui a tirare ma la componente più autentica …” la storia ci dice che il giovane finì per essere considerato come il miglior arciere del Giappone. Ma il motivo per cui proprio lui, fu preso a modello era che, anche da vicino, in piena lue e potendolo centrare a volontà grazie alla sua bravura, il giovane riusciva a non colpire quasi mai il bersaglio!
Anonimo
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quando la freccia è scoccata porta tutta la nostra vita!
Anzawa Heijiro Sensei (1877-1970)
Immagine: Anzawa Heijiro Sensei (1877-1970)