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Ci sono momenti nella vita in cui maggiormente si è attraversati da ansie e incertezze … in cui si ha bisogno di trovare strumenti che ci aiutino ad affrontare le tempeste emotive che si presentano.
Questo non significa però che tutte le proposte le proposte relative ad un percorso interiore facciano al caso nostro. Prima di approcciarsi ad un qualsiasi percorso interiore ci si deve educare a vedere la nostra condizione, e questo perché i percorsi di una via spirituale-coscienziale o esistenziale non affronta problemi di carattere psicologico/relazionale. Se non se ne ha la capacità è necessario affidarsi ad un terapeuta che ci permetterà di creare quel substrato interiore per poter poi iniziare, se interessa, un percorso di altro genere.
Se si intraprende la pratica di una via interiore portando con noi seri problemi-psicologici si interpreterà in modo travisato il percorso stesso perchè il sapore-emotivo con cui leggeremo i risultati ottenuti ci condizionerà. Quindi, dal mio punto di vista, se si soffre di seri problemi nevrotici questi percorsi non dovrebbero essere intrapresi, anzi, se ne deve restare molto… molto lontani..L’impostazione dello yoga della Meditazione è un ritorno alla fonte della coscienza e va oltre…, in cui è necessario per incamminarsi in essi avere una struttura interiore non frammentata.
Lo Yoga non è solo fare le asana, e la Meditazione non è solo sedersi in silenzio e basta ma con la pratica si aprono ambiti in cui si manifesta una dimensione di osservazione più profonda della nostra emotività, e quando si vivono esperienze-intuitive, può sembrare che certi aspetti delle nevrosi siano risolte… perché veniamo investiti da una nuova forza, ma in realtà l’esperienza non va a toccare le nevrosi…restano e dopo qualche tempo ritorneranno daccapo…