Cosa vuol dire toccare il sapore di sé?
Significa la fusione tra il senso di individualità e il cosmico.
Si ha esperienza del sapore di sé quando tutto tace, quando c’è una sospensione dei movimenti sensoriali e dei mulinelli mentali, quando c’è il silenzio dell’io, quando tace la voce dentro di noi che dice: IO.
In quello stato noi abbiamo l’opportunità di ricadere in noi stessi toccando il nucleo che ha il sapore sè
L’io nasce, il nucleo del sapore di sè non ha una nascita non ha una storia.
Noi attraverso lo yoga possiamo far acquietare tacere tutto il movimento che lo spazio-contemplante ha attorno a sé attraverso pratiche opportune:
- Invertendo la direzione dei canali sensoriali
- Silenziando i movimenti della mente
si avranno momenti di contatto e di lettura di questo contatto per cui la nostra idea di ciò che crediamo di conoscere del mondo cambia… tutto in un attimo di esperienza… e lo yoga è introduttivo a questa esperienza della dimensione che non ha bisogno di essere confermata perché è auto-evidente.
C’è una direzione nello Yoga e nella meditazione ed è quella verso la Presenza silenziosa .
Noi pensiamo allo yoga e pensiamo alle posizioni per far passare il mal di schiena. No. Lo Yoga non è questo, lo Yoga è soprattutto meditazione. Lo Yoga non sono asana (le posizioni).
Tecnica
- ponetevi in una posizione seduta comoda, in cui vi sentite bene e potete starci senza difficoltà, può essere a gambe incrociate o su di una seggiola.
- chiudete gli occhi, tenete le spalle aperte aiutatevi in questo adagiando le mani di taglio sulle cosce questo permette di mantenere l’apertura senza fatica.
- Portate l’attenzione sul respiro come indicato nell’articolo precedente sentite come Il diaframma con il suo movimento tenga vivo il respiro e quando la mente piano piano si è calmata seguite l’indicazione che segue
- Ora portate l’attenzione ad un’immagine quella che per voi è la più quotidiana
- Vedetela e ditevi ecco è questa…
- questa immagine è di là rispetto a voi
- Dov’è il di qua?
- Da dove la state guardando?