Saichō (noto come Dengyō Daishi 767- 822 dc)

Conosciuto come Saichō, fu chiamato dopo la morte Dengyo Daishi. (Daishi significa Gran Maestro che trasmette l’insegnamento) titolo onorifico, in genere postumo, concesso dalla corte imperiale ai Maestri di grandi virtù. Saichō  studiò buddhismo sotto la guida di Gyohyo (722-797) e nell’804 decise di recarsi in Cina per andare alla ricerca delle radici del buddhismo. In Cina apprese il Buddhismo … Continua a leggere

Se guardi nella tua mente …

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[…] Se guardi nella tua mente in qualsiasi istante, non puoi percepire né un colore né una forma per verificarne l’esistenza. Tuttavia non puoi neanche dire che non esista, poiché pensieri differenti l’attraversano di continuo. La vita è veramente una realtà inafferrabile che trascende sia le parole che i concetti dell’esistenza e della non esistenza. Non è né esistenza né … Continua a leggere

Eihei Dogen: se siamo già dei Buddha, perché praticare?

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[…] Da quando decisi di dedicarmi alla ricerca del vero modo di vivere secondo l’insegnamento di Sakyamuni, ho fatto visita a maestri in ogni parte del Giappone. […] Tuttavia, non essendo riuscito neppure con lui a realizzare completamente l’insegnamento di Sakyamuni, mi recai in Cina alla ricerca di un vero maestro”. […] Sulla nave che lo portava in Cina ebbe … Continua a leggere

L’utilizzazione dei Kōan come metodo di risveglio…

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[…] Grazie ad Hakuin l’utilizzazione dei Kōan, come metodo di risveglio, divenne il centro dell’insegnamento dello Zen-Rinzai. Hakuin voleva che i suoi discepoli fossero in grado di evitare gli errori che lui stesso aveva commesso all’inizio: “quando ero giovane avevo delle idee completamente false. Io pensavo che la Via del Buddha non corrispondesse a null’altro che mantenere il mio spirito … Continua a leggere

da: Quaranta versi sull’Esistenza

Estratto di alcuni aforismi da: “Quaranta versi sull’Esistenza” (Ulladu Narpadu) di Ramana Maharshi commento del prof. T.M.P. Mahadevan). Questa opera è considerata la più completa e sintetica esposizione degli insegnamenti del Maestro. n.1 – Dal momento che percepiamo il mondo, ne segue l’accettazione di un Principio Primo con molteplici poteri. L’immagine di nome e forma, l’osservatore, lo schermo sul quale … Continua a leggere

Nāgārjuna (150 circa – 250)

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l’insegnamento della vacuità senza nulla su cui poggiarsi Storicamente, tutte le fonti biografiche, tibetane e cinesi, concordano nel ritenere Nāgārjuna originario dell’India meridionale di quella zona che ora prende il nome di Andhra Pradesh. Si racconta che alla nascita un brahmino profetizzò che il bambino sarebbe vissuto solo fino all’età di sette anni, i genitori all’avvicinarsi di quell’età disperati allontanarono … Continua a leggere

L’abbandono che tiene aperto il cuore…

Domanda: Quando si indaga sulla radice del “concetto di sé”, che ha la forma di “io”, sembrano sorgere ogni sorta di differenti, innumerevoli pensieri e nessun pensiero “io” indipendente dagli altri. Maestro: Che il caso nominativo, che è il primo caso, appaia o meno, le frasi in cui appaiono gli altri casi hanno come loro base il primo; similmente, tutti … Continua a leggere

Śrī Nathamuni (824 – 924 dc) il Saggio silente

Durante la seconda metà del 9° secolo d.c. e l’inizio del 10°(824-924), visse nella città di Srirangam, nei pressi di Trichinopoly, uno studioso erudito Vaishnavita chiamato Ranganathacharya, e più comunemente conosciuto come Śrī Nathamuni, o il saggio Natha,  probabilmente un discendente dei primi immigrati Vaishnava. La storia racconta che Śrī Nathamuni mentre era al tempio del Dio Vishnu di Mannargudi,(Chidambaram … Continua a leggere

Ciò che io dico non deve significare…

[…] Ciò che io dico non deve significare che voi dobbiate respingere la quieta  tranquillità o soprattutto che voi dobbiate cercarvi una occupazione nella  quale possiate continuare la vostra pratica. Ciò che è degno della massima  attenzione è il puro esercizio dei Koan che né sa della quiete e  dell’attività, né cosciente di esse. Quindi questo significa che il monaco  che … Continua a leggere

Guarda il respiro…

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“…guarda il respiro consapevolmente. Scegli la sequenza con saggezza. Ancora la mente con attenzione. Altrimenti, non fare āsana… “ Sri T. krishnamacharya