La scuola Tiāntái fonda principalmente il suo insegnamento sul Saddharmapuṇḍarīka-sūtra (Loto della buona legge, il sutra del loto) ma anche su altri sutra come il Mahaparinirvana sutra. All’inizio del 9° sec Il Tiāntái fu introdotto in Giappone con il nome di Tendai dal monaco Saicho
[…] L’insegnamento Tiāntái può venire riassunto in due sole parole chih (samatha) e kuan (Vipassanā). Chih significa ridurre al silenzio la mente attiva per fermare ogni pensiero ed ogni discriminazione e kuan significa guardare nella mente così spogliata per ristabilire la natura di Buddha inerente in noi […]
Tratto da: Buddhismo pratico,
Charles Luk, Ed. Mediterranee, 1971
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Pratica del chih e del kuan per normalizzare la mente sottile:
[…] se durante la meditazione, grazie alla pratica del kuan, si sveglia all’improvviso la saggezza chiaramente manifesta, ma con il dhyana (concentrazione) sproporzionatamente debole, la mente si muoverà come una candela al vento che non riesce a illuminare gli oggetti circostanti; non si potrà sfuggire alla nascita e alla morte. In tal caso si dovrebbe praticare il chih per calmare la mente, che allora sarà come una candela accesa nella stanza, la quale può rompere l’oscurità e illuminare gli oggetti che in essa si trovano. Questo è un modo di pratica del chih e kuan per eguagliare dhyana e saggezza
Tratto da: I segreti della meditazione cinese,
Charles luk, Ed. Ubaldini,1965, pag.144