Folto il grappolo nel vuoto; storie pregne
Accorto, il ritmo d’un rigagnolo; soffi di vento nelle campagne assorte ai piedi del ciliegio antico: agrumicolo il sentore d’un ritorno atavico; fronde nel palmo della mano, l’eterno albero raccolto nell’attimo deterso.
Giorni asciugati al sole: selvatico il prugnolo ai bordi del sentiero impolverato. Nel cuore, nascono percorsi governati da impulsi nel diaframma e nel torpore; battito cardiaco nel pregio d’una scelta ai piedi della vetta il florilegio.
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