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“Il bodhisattva è come un’isola, sola in mezzo a un lago. Traghetti occasionali e pendolari vanno avanti e indietro dalla spiaggia all’isola, ma tutta questa attività non fa che esprimere ancor di più l’isolamento, la solitudine dell’isola. Sebbene il bodhisattva dedichi la vita ad aiutare gli altri, si rende conto che non potrà mai dividere
tutta la sua esperienza con gli altri. Questa unione di rapporto amoroso e isolamento è ciò che lo rende capace di perseverare nell’aiutare gli altri. Rinunciando al suo mondo privato il bodhisattva scopre un universo più vasto e un cuore sempre più infranto”.
Chogyam Trungpa (Maestro tibetano 1939-1987 )