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Stambha vrtti (Kumbhaka): il quasi-niente che apre a Dhyāna

 

controllate il corpo con āsana,

con Abhyantara Kumbhaka il prāṇa 

la mente con la meditazione dhyāna

Stambha vrtti (altri testi utilizzano il termine Kumbhaka=kumbha=giara, vaso)

Cosa accade fra l’inspiro e l’espiro?

Accade un intervallo, una sospensione, un spazio minimo in cui qualcosa nel tempo non è più ed anche non è ancora, pur essendo entrambi, è il momento in cui la consapevolezza non diluendosi più negli atti respiratori (inspiro ed espiro) può rivelarsi al suo massimo, è in questo non-quasi-niente, in questo non-respiro che le due fasi del respiro sono unite da una condizione di particolare-sensibilità. In questo stato la nostra individualità viene a perdere la sua importanza  lasciando emergere l’ aspetto profondo e misterioso di noi stessi. 

Per gli Yogi la terza fase del respiro Stambha vrtti o Kumbhaka è considerata così importante dal punto di vista pranico che gli Yogi spesso utilizzano questa parola come sinonimo di Prânâyama stesso.

Si trattiene il respiro dopo Abhyantara vrtti (inspiro) o dopo Bàhya vrtti (espiro) o dopo entrambe. Stambha vrtti quindi può essere a polmoni pieni ed è chiamata: Abhyantara Kumbhaka dopo l’inspirazione- o a polmoni vuoti cioè dopo l’espirazione ed è chiamata: Bàhya Kumbhaka.

Fisiologicamente

Psicologicamente

Fisologia sottile

Atteggiamento mentale

E’ necessario stare in questo Prânâyama come osservatori, ed in quanto testimoni non abbiamo nulla a che vedere con qualsiasi sospensione. Questa è la condizione che ci permette di restare in Stambha vrtti altrimenti è inutile.

Questo all’inizio può risultare difficile perchè se ci concentriamo sulla sospensione tendiamo a:

se ne seguiamo il tempo naturale tendiamo a:

Tecnica Stambha vrtti Prânâyama

II.49. Tasmin sati shvâsa-prashvâsayor

gati-vicch édah prânâyâmah

Avendo compiuto il cammino di āsana in questo stato si inserisce il metodo del respiro naturale, interrompendo la respirazione irregolare

 Patanjali Yoga Sutra, Secondo Libro, Sadhana Pada 

.

Shankara (India, 7 ° secolo) ha descritto Prânâyama:

Infine il sostentamento costante della mente su questa convinzione è la vera kumbhaka (ritenzione).

*** 

Articoli correlati: la spazialità non ovvia delle asana, la pratica del respiro naturale (video)

Stambha vrtti (Kumbhaka): il quasi-niente che apre a Dhyānaultima modifica: 2015-02-19T12:33:55+01:00da
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