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L’Identità fissa: il meccanismo dell’IO e le discipline dello Yoga e della Meditazione

Se vogliamo iniziare un percorso di meditazione dobbiamo imparare ogni tanto come invertire la direzione dei canali sensoriali (tatto, gusto, udito, vista e olfatto).

Relazionandoci con il mondo esterno attraverso queste  5 aperture la mente esprime dei giudizi: mi piace/non mi piace, tutto ciò che va bene per me, tutto ciò che non va bene per me, tutto ciò che posso accettare, tutto ciò che non posso accettare ecc… è con questi  giudizi che si crea la nostra identità in un  meccanismo fisso e ripetitivo: l’ IO.

Se mettiamo tutte le nostre energie nel relazionarci con la realtà solo in questo modo la nostra identità (IO) che ha la funzione di  allontanarci  da certe cose e di avvicinarci ad altre in una continua ripetizione. ruoterà. in un sistema  chiuso in se stesso e ripetitivo.

Ma la vita è ripetizione?

No. Anzi è una continua sollecitazione, un continuo cambiamento ed è proprio a questo punto che iniziano le nostre difficoltà,  quando ci  troviamo nella vita a passare fasi difficili  in cui ci sentiamo perduti, ci accadono esperienze che ci destabilizzano e ci lasciano  senza riferimenti questa identità fissa (l’IO) va in crisi.

E’ a questo punto che possono venirci in aiuto le discipline orientali  dandoci gli strumenti per fare un’altra operazione importante: iniziando dapprima ad imparare a distinguere

Solo con la presa di coscienza di questa spazialità che osserva, inizia la disciplina profonda di visitazione di sé che può intrecciarsi per creare combinazioni in grado di chiarire e dare stabilità a ciò che si vive .

Nei prossimi articoli continuerò l’approfondimento dell’argomento..

L’Identità fissa: il meccanismo dell’IO e le discipline dello Yoga e della Meditazioneultima modifica: 2021-12-12T17:28:33+01:00da
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