Perché tante “tipologie” di yoga? –

ASANA.jpg  Cosa fa parte di quale pratica, o tipo, e cosa no?

 Non si può parlare dello yoga senza considerare che quasi tutte le visioni (darshana) che l’India ha sviluppato sono VIE per la salvezza, per la liberazione, per la rinascita. Le “Vie dello Yoga” collegano insieme in diversa misura l’aspetto: religioso, filosofico, esistenziale, fisico, mentale, logico, in un processo di ricerca durato almeno 5000 anni. Questa ricerca millenaria ha prodotto scuole, tradizioni che col tempo si sono infittite, modificate e sovrapposte. Si possono quindi enumerare un numero notevole di “VIE dello Yoga” ma tutte hanno in comune la stessa intuizione: l’unità, la non-separazione, la non-dualità, e tutte sono in relazione più o meno ampia tra loro. Ogni VIA è autonoma e costituisce una “scuola”, ma contemporaneamente può essere interagente e intrecciarsi con diversi altre.

La parola Yoga deriva dalla radice sanscrita yui, che significa congiungere/unione/vincolo. Molte di queste “VIE” si riconnettono ad un elemento fondamentale nell’uomo, su cui è possibile sperimentare e fare ricerca:

  • sul corpo e sull’energia vitale (hatha yoga);
  • sull’azione e quindi sulla relazione tra noi e la realtà (karma-yoga);
  • sul cuore, il sentimento, l’emozione (bakti-yoga);
  • sulla comprensione, per l’aspetto razionale e intuitivo, (jnana-yoga);
  • sulla coscienza (samadhi), (raja-yoga).
  • Ma cosa può significare oggi, per un occidentale praticare lo yoga?
  • Che cosa veramente incontra?
  • Che cosa gli viene proposto?

Sta in ciascuno di noi cercare nella vita quotidiana, la verifica, delle soluzioni adottate da secoli da: saggi, yogin e asceti per trovare la VIA che più ci corrisponde…. (continua nel file allegato  GliYoga.pdf)

Perché tante “tipologie” di yoga? –ultima modifica: 2007-09-17T08:35:00+02:00da loresansav1
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