LA VIA dei significati nell’insegnamento del del Maestro Bertossa incorpora in sé l’energia del Divino e la potenza della vacuità. Questa pratica invita gli individui a quella conoscenza che attinge al sapere più originario che scaturisce dalla inaudita differenza tra esserci e niente di esserci.
Cit: articolo dalla pagina Facebook 8/01/2020:
[…] Non si può non sapere (il) niente.
Almeno questo lo si dovrebbe affermare: che non sapendolo lo si sa: del saper (del) niente, niente! Per negarlo, lo usi.
Senza il saper del niente, il sapere stesso sarebbe neutralizzato.
Sebbene (il) niente non esista – questo significa “niente” – proprio sul sapere della non esistenza, del niente, si staglia il sapere dell’essente.
Sappiamo di noi – del nostro essere – perché sappiamo cosa significa niente.
Il niente non lo si concepisce – il concetto è altro da niente.
Il niente non lo si immagina – l’immaginazione è altro da niente.
Il niente non è frutto di un’astrazione – l’astrarre è altro da niente.
Sapere e pensare non coincidono.
Il sapere è più originario e scaturisce dalla inaudita differenza tra esserci e niente di esserci.
Il niente non è frutto della mente, piuttosto la mente è frutto della originaria agitazione del mistero che siamo, mistero capace di sapere che ritrovarsi ed esserci e non piuttosto niente di esserci, è l’originario principio irrazionale spinto a cercar una ragione che non esiste.
Proprio perché non c’è risposta – ma non ne siamo consapevoli – siamo ostinatamente spinti a cercarla: ed ecco la storia umana. […]
Approfondimenti alla pagina web dell’Associazione ASIA BOLOGNA
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Grazie per l’attenzione!!
Grazie!!!