Per lo Yoga, la mente prende l’atteggiamento di ciò su cui concentriamo l’attenzione. Durante la pratica di âsana, Prânâyâmah, la mente si calma e con il guardare sottile (la meditazione) ci si cala in una profonda ricettività. quando: il soggetto che conosce, l’oggetto del conoscere, il rapporto con l’oggetto – si fondono, il potere della consapevolezza emerge permettendio di riconoscere la realtà al di là delle impressioni emotive e smettere di considerarle come l’unica verità.
I.41 Kshïna-vritter abhijâtasya iva maner grahî-tri-grahana-grâhyéshu tatstha-tadanjanatâ
samâpattih.
Nella coscienza in cui le modificazioni mentali (vrtti) sono state arrestate (nirodha), si determina al pari di un cristallo trasparente che assume il colore degli oggetti vicini una fusione completa (samapatti) del conoscente (grahitr), dell’atto di conoscere (grahana) e del conosciuto (grahya).
La pratica si fa su un tappetino di Yoga.
E’ nell’isolamento della sala di Yoga che noi possiamo fare la nostra esperienza, in un guardare sottile, coltivando il rapporto di sé con sè