La rinuncia… | Buddhismo Tibetano

 E’ importante soffermarsi un po’ a riflettere quando parliamo di rinuncia.

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Dobbiamo sottolineare che per i tibetani ha un significato abbastanza diverso rispetto a quello che ha nelle lingue occidentali come l’italiano o l’inglese. Per gli occidentali dedicarsi alla rinuncia equivale a comportarsi come dei veri e propri pazzi: si abbandona la famiglia, il lavoro, gli amici e tutto quanto. Secondo me, questa è una concezione errata della Rinuncia che ci porta fuori strada del nostro cammino spirituale. Per i tibetani, invece, la rinuncia viene intesa come comprensione del Saṃsāra e del Nirvāṇa, maturando contemporaneamente il desiderio di raggiungere la Liberazione. Infatti, la vera Rinuncia è la comprensione della realtà fenomenica, di come funziona, la comprensione delle sofferenze e, in un certo senso, la realizzazione dell’esistenza del Nirvāṇa, . Quando si realizza l’esistenza del Nirvāṇa, , solo allora ci si può impegnare nella pratica del Dharma perché si vuole raggiungere il Nirvāṇa, , la Liberazione.

Quindi chi possiede la mente della Rinuncia ha una mente aperta che non è concentrata solo su se stessa.

Pensate a certi cavalli che portano i paraocchi: possono vedere soltanto la strada che è dinnanzi a loro. La mente egoistica è una mente con i paraocchi, cioè una mente molto ristretta, limitata. Per permettere alla nostra mente di vedere tutto dobbiamo toglierle quei paraocchi. La Rinuncia, la Compassione e la Bodhicitta hanno la caratteristica di donare alla mente uno sguardo aperto e radioso. Soltanto in questo modo quel “me stesso” che ci crea tanti problemi perde di importanza, sino a svanire del tutto. Lo so. Vi parlo di queste cose quando io stesso trovo difficile possedere realmente una mente aperta. Ci metto tanto buon impegno e però mi rendo conto di quanto sia arduo.Ciò nonostante, quando maturo la convinzione che esiste lo spazio per una mente chiara, pacifica e amichevole, molti ostacoli nella pratica svaniscono facilmente. È importante, però, non avere fretta. Il muro delle difficoltà deve essere sbrecciato poco alla volta: prima ci si incunea in un piccolo foro poi, passo dopo passo, si va avanti con fiducia.[…]

   Fonte: Gheshe Ghedun Tarchin

La rinuncia… | Buddhismo Tibetanoultima modifica: 2010-07-02T08:20:00+02:00da loresansav1
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