Escludere la periferia di se-stessi

buddha

Come già anticipato nell’articolo ”Educarci a distinguere la nostra storia dallo spazio che solo osserva” meditare non è stare in ciò che in noi si sente frustrato, che ha vissuto delle mancanze da bambino… o quello che sta facendo un lavoro che non vorrebbe fare o che non si sente amato ecc… quella è la nostra storia alla quale, dobbiamo certamente dare tutta l’attenzione di cui ha bisogno, e abbiamo imparato che il percorso psicologico ci fa bene farlo perchè ci può aiutare e sostenere ma questo non è lo scopo del cammino  dello Yoga e della Meditazione. Sono due percorsi diversi e distinti.

Con il percorso psicologico entriamo nella nostra storia.

Con il cammino delle discipline dello  Yoga e della Meditazione entriamo nel Mistero dello Yoga e della Meditazione.

Entrare dentro di sè non è dire sono capace di stare concentrato e poi però stare  a rimuginare su di sè, non è questo il silenzio che insegnano queste tradizioni.

Invertire l’intenzione dei sensi, le sollecitazioni sensoriali, escludendo tutta la periferia (compreso quindi anche l’IO) che significa escludere tutto ciò che viene colto perché in quanto colto, non è noi, per creare le condizioni interiori per cogliersi in un evento originario come spazio-contemplante che non cambia ed è sempre se-stesso.

Il patrimonio di queste tecniche è la grande capacità di portarci al fondo della coscienza, questo viene espresso molto bene negli YogaSutra di Patanjali, Primo Libro-Samâdhi Pada – La VIA di Samâdhi quando dice:

1.2.  Yogashchittavrittinirodhah. – Si ha lo stato di yoga quando si acquieta il turbinio della mente

1.3. Tadâ drashtuh svarûpé avasthânam. – Allora il veggente (lo spazio che solo guarda) che vede può ritornare nel proprio originario stato (Purusha)

1.4. Vrittisàrùpyam itaratra. – Altrimenti si identifica nel turbinio della mente

Tecnica

  • ponetevi in una posizione seduta comoda, in cui vi sentite bene e potete starci senza difficoltà, può essere a gambe incrociate o su di una seggiola.
  •  chiudete gli occhi, tenete le spalle aperte aiutatevi in questo adagiando le mani di taglio  sulle cosce questo permette di mantenere l’apertura senza fatica.
  • Portate l’attenzione sul respiro come indicato nell’articolo precedente sentite come Il diaframma con il suo movimento tenga vivo il respiro e quando la mente piano piano si è calmata seguite l’indicazione che segue
  • escludete la periferia di voi stessi … inoltrandovi nell’esplorazione interiore distinguendo tra ciò che solo osserva  e ciò che in qualche modo cogliete perchè si presenta e che proprio perché lo state cogliendo, percependo, non lo siete.

Insistendo con disciplina in modo prolungato la mente ordinaria, quotidiana, rumorosa, disordinata, indisciplinata piano piano viene riportata all’attenzione, al silenzio all’ascolto.

Ad un certo punto diverrà evidente l’ambito della mente.

Sarà questo ambito della mente così spogliato il riferimento dell’intera disciplina…

Buona pratica!

 

Escludere la periferia di se-stessiultima modifica: 2022-02-12T16:46:28+01:00da loresansav1
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