Educarci a distinguere la nostra storia dallo “spazio che solo osserva”

Continuo l’approfondimento iniziato con l’articolo: L’Identità fissa: il meccanismo dell’IO e le discipline dello Yoga e della Meditazione

BUDDHA 1

Nel percorso dello Yoga e della Meditazione siamo portati a non attenerci al livello di conoscenza generale indotto dall’identità fissa in cui ci riconosciamo (IO) sistema chiuso in sé dove ciò che viene preso in considerazione sembra essere tutto.

E’ un’altra l’operazione che veniamo invitati ad imparare a fare: chiudere i canali sensoriali proiettati verso l’esterno per portare lo sguardo, l’attenzione verso l’interno…

Su questo aspetto però, c’è una grande confusione perchè il più delle volte quando ci rivolgiamo all’interno non riusciamo a distinguere i vari livelli dell’ambito interiore. Tutto ci sembra su di un  unico piano. Non riusciamo a distinguere fra la nostra storia personale (psiche) e lo spazio che solo osserva.

Questa è una distinzione della massima importanza.

Pensiamo di essere dentro di noi e di meditare mentre siamo ancora, il più delle volte  nella periferia dell’interiorità. Siamo nel nostro mondo psichico, in quell’identità fissa che ci siamo costruiti. Siamo in ciò  che dice mi piace/non mi piace, voglio/non voglio ecc… e tutto questo equivale solo all’ingresso nella nostra pische….

Noi possiamo dirci di essere capaci di stare soli in silenzio anche tutta una giornata, pensando di aver scoperto la dimensione interiore, tutti capaci di stare dentro di sé, ma per la  maggior parte del tempo stiamo a pensare a noi volti verso quell’identità fissa che è esterna a noi stessi, siamo sempre e solo dentro alla nostra psiche, alla nostra storia, e anche se la vediamo da un’ambito interiore siamo su ciò che abbiamo costruito in relazione al mondo esterno, in relazione ai nostri desideri, alle nostre paure ecc…   stiamo solo rimuginando… in  un processo di introspezione psicologica che può essere utile ma non è ciò che riguarda l’ambito della meditazione.

Se ci sediamo in  Meditazione senza saper fare questa distinzione allora ciò che stiamo facendo è fitness…lo Yoga e la Meditazione sono la ricerca di  ciò che in nessun modo può essere negato. Si va a toccare e sperimentare quel nucleo interiore profondo di sé che solo osserva

Quali sono i primi passi per introdurci a questa pratica ?

Iniziamo dapprima con la ricerca della relazione con il respiro una pratica importante e semplice che non necessita di preparazione ed è praticabile ovunque, per il tempo che sentiamo necessario!

Tecnica:

  • ponetevi in una posizione seduta comoda, in cui vi sentite bene e potete starci senza difficoltà, può essere a gambe incrociate o su di una seggiola.
  •  chiudete gli occhi, tenete le spalle aperte aiutatevi in questo adagiando le mani di taglio  sulle cosce questo permette di mantenere l’apertura senza fatica.
  • Portate l’attenzione sul respiro e lasciate scendere piano piano sia la mente che il respiro nel basso addome poco sotto l’ombelico
  • rilassate la parete addominale lasciando che ad ogni inspirazione vi sia una sensazione di espansione
  • e  ad ogni espirazione un delicato ritorno/rientro

cercate però di non farlo voi, lasciate solo che possa accadere, cercate di non impedirlo. Ponetevi in ascolto e lasciate che possa accadere naturalmente.

  • Lasciate che piano piano il respiro diventi sempre più involontario e coltivate verso il respiro un atteggiamento contemplativo
  • quando il respiro  gradualmente si calmerà coglietene le 4 fasi:
  1. inspiro
  2. pausa
  3. espiro
  4. pausa

Ogni tanto la mente si distrarrà ma questo non è un problema quando ve ne accorgete riportatela al respiro, senza giudizi semplicemente la riportate sul respiro

Questo è un Prânâyâma semplice e non è una cosa differente da âsana in quanto corpo e attenzione coincidono in una relazione esclusiva con il flusso d’aria  e questo ha un effetto di profonda di stabilizzazione della mente

E’ da una mente così stabilizzata che ci si  potrà inoltrare nella meditazione.

Buona pratica!

Nei prossimi articoli continuerò ad approfondire l’argomento..

Educarci a distinguere la nostra storia dallo “spazio che solo osserva”ultima modifica: 2022-01-05T06:09:43+01:00da loresansav1
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