Karma-   le tendenze  che ci  portano a ripetere

1689991200.2il discorso sul karma ci da una chiave di lettura molto interessante per capire come funzioniamo, ma è anche un discorso complicato da fare, perché è una concezione molto diversa dalla nostra e riguarda il campo delle nostre intenzioni e azioni.

E’ bene chiarire subito che con Karma non si intende punizione, ma atti/azioni che al  loro principio sono mossi da intenzioni. Questo termine è’ stato tradotto genericamente nelle lingue occidentali con azione, ma nel karma l’aspetto più importante non è l’azione in sè ma l’intenzione che poi accompagna un determinato atto/azione che ne consegue, azioni che ci indurranno a fare ulteriori passi in cui a volte la nostra condizione migliora e il volano delle forze karmiche perde potenza, a volte si aggrava.

La parola karma la si trova in uso per la prima volta nei rituali dei  Veda.

Il karma coinvolge tutto anche il pensiero, perché in sè è un’azione e anch’esso è accompagnato da una intenzionalità che creerà un legame, un condizionamento, un’impressione sul continuum mentale che farà entrare in gioco il karma.

La  nostra coscienza è un continuum che ha la capacità di essere impressionato, cioè trattiene qualsiasi impressione che le si presenta e se le trascina oltre ogni singola vita. Sono queste impressioni il motore per il modo in cui ci riaffacceremo sulla prossima vita, quindi la successiva vita sarà l’esito delle impressioni e delle conclusioni della vita precedente e di tutte le altre vite.

Ogni volta che il nostro continuum mentale passa delle situazioni nella vita, queste danno un risultato e sarà questo condizionamento a ricadere su di noi.

Quello che noi chiamiamo il nostro carattere e a cui teniamo tanto, non è altro che un insieme di abitudini, di azioni ripetitive, noi siamo costituiti soprattutto da ripetizioni e Il karma è ripetizione, ed è l’azione ripetuta che crea il famoso deposito-karmico in noi, quel pacchetto di tendenze, di condizionamenti collegati agli atteggiamenti con cui abbiamo compiuto le azioni.

Non sappiamo quante volte la nostra vita sarà caratterizzata dal vivere più e più volte situazioni simili, che si presentano e che non sembrano avere legami tra loro. Ma è proprio quando si presenta questo reiterarsi di avvenimenti che, se  siamo educati all’osservazione all’interno di una pratica, possiamo capire che questo ripetersi è una condizione-karmica da affrontare con un altro atteggiamento e questo si ripeterà ripeterà ripeterà fino a quando non avremo la forza di affrontarlo con un atteggiamento adeguato.7

Nella nostra vita noi dobbiamo costantemente scegliere tra: ripeterci e agire in base ad un perché inscritto dentro di noi.

Come capire qual è l’atteggiamento giusto per affrontare le situazioni karmiche?

Possiamo continuare a ripetere ripetere ripetere oppure riattingere alla dimensione del Testimone e partire da lì, da quell’affacciamento della coscienza in ascolto quando ricade in sé.

[…] Qualunque pensiero sorga come ostacolo alla propria pratica alla mente non dovrebbe essere permesso di andare in quella direzione; la mente dovrebbe essere fatta riposare nel sè che è l’Atman, si dovrebbe rimanere come Testimoni di qualunque cosa accada, adottando quest’attitudine: qualunque strana cosa debba accadere, accada: vediamo!”. Questa dovrebbe essere la propria pratica.[…]

Tratto da: Ramana Maharshi, Chi sono io,

Ed. Punto di Incontro

 

 […] Il brahmana, avendo riconosciuto che i vari mondi sono il risultato del karma [non risolto], da essi si distacca, riconoscendo che mediante ciò che è perituro non si può conseguire ciò che è eterno [akrita = non prodotto]. Allo scopo di realizzare la conoscenza di Quello, egli dovrebbe recarsi col combustibile in mano presso un istruttore versato nella shruti e fondato nel Brahman.[…]

Mundaka Upanishad, Primo Mundaka Secondo Khanda, aforisma 12

Karma-   le tendenze  che ci  portano a ripetereultima modifica: 2022-04-07T11:04:52+02:00da loresansav1
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