A volte ci troviamo di fronte a situazioni in cui la vita è il nemico, soli nella impossibilità di una comprensione , soli nell’urlo silenzioso della nostra intimità e in una profonda solitudine.
Momenti veri di tormento dentro di noi.
Si cerca nella vita di stare in contatto in quel dentro di-noi e quando abbiamo l’occasione di rientrarci cerchiamo di domarlo, perché è troppo.
In queste le occasioni emerge un sentire associato a una conoscenza che sembra essere più originario. Riconoscerlo, avere la forza di starci, è il lavoro di Asana in ascolto.
Ripiegarsi in questo sentire-originario, che non dipende dalle emozioni, è la precondizione necessaria per l’inizio di ciò che definiamo ricerca in meditazione
E’ Il sentire originario che costituisce il percorso stesso della pratica e rivela il Mistero dello Yoga
Esiste un sentire-originario, che non può essere ridotto alla sola fisiologia?
Ora, ecco, il Mistero dello Yoga