Il Maestro Gerard Blitz

 Gerard Blitz (Anversa 1912-1990)

gerard blitz,trasmissione,yoga,maestro,allievoGérard Blitz è nato a Anversa nel 1912 da una famiglia di tagliatori di diamanti e di campioni di nuoto. Fino al 1939 – seguendo la tradizione della sua famiglia – si dedica al commercio delle pietre preziose e ai campionati di nuoto. Ma sei anni dopo è totalmente trasformato, cambiato dalle esperienze avute partecipando alla seconda guerra mondiale. Ormai è convinto di essere profondamente mutato. E anche il mondo è cambiato insieme agli uomini. Nel 1945 Gerard Blitz scopre l’Advaita-Vedanta e lo Yoga. E’ una scoperta fondamentale, importantissima. Durante i suoi viaggi incontra Krishnamurti, Krishnamacharya, che lo accetta come suo allievo, Desikachar e tanti altri grandi maestri. L’incontro con Krishnamurti si trasforma in amicizia profonda, che gli fa nascere l’interesse per il Buddhismo Mahayana e la sua espressione più totalizzante: lo zen. Incontra a Parigi il Maestro Zen Deshimaru, ne segue gli insegnamenti e viene ordinato monaco. Collabora fattivamente al progetto di realizzare un tempio zen a Parigi. Il percorso e la ricerca sullo yoga e il suo insegnamento si arricchiscono sicuramente nell’esperienza e nella pratica del Soto-zen. Tradizione che trova le sue origini nel Chan cinese e dall’opera e dall’insegnamento del monaco giapponese Eihei Doghen (1200-1253) Diventa Presidente della Unione europea delle federazioni dello Yoga, dove più che assolvere ad un ruolo istituzionale e di prestigio, cerca con grande intensità  di favorire e curare la crescita di una tradizione dello Yoga. Lascia una visione dello Yoga basata su Grandi Principi per lo sviluppo della coscienza del corpo e della centratura della mente. E’ stato un uomo di genio perché ha provato ad essere interprete, coraggioso  del proprio tempo….

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Perché pratichiamo le posizioni?  Perché utilizziamo la respirazione?

Non si pratica lo yoga per lo yoga. Lo yoga è un mezzo, non uno scopo.

Qual’è allora il suo obiettivo?

…”La prima cosa che i testi ci insegnano è che lo Yoga riguarda uno stato. Lo yoga non riguarda una forma: si può soltanto viverlo, sperimentarlo. Non si può riflettere, non si può pensare. Uno stato non si riflette. Ogni individuo fa un’esperienza diversa, a partire da sé stesso. Lo yoga non è una cosa che si può prendere, che si può ottenere; si possono soltanto creare le condizioni per riceverlo. La pratica hatha-yoga consiste nel togliere gli ostacoli perché lo stato di Yoga, lo stato d’equilibrio, possa prodursi spontaneamente. Il ruolo del hatha yoga, della sua pratica, è di domare il mentale, per stabilizzarlo”…

Tratto da :  De la relation des écritures avec notre pratique quotidienne, Yoga e Sutra, Gerard Blitz

Il Maestro Gerard Blitzultima modifica: 2007-10-08T07:32:00+02:00da loresansav1
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