Il centro monastico di Nālandā a sud-est di Patna (Bihar). Fra il V e il XII secolo, Nalanda fu sede della più importante Università Buddhista dell’Asia.
Vi soggiornò a lungo il pellegrino buddhista cinese Xuánzàng, che ne tratteggia l’atmosfera:
[…] i monaci, che raggiungono il numero di parecchie migliaia, sono uomini della massima abilità e talento. La loro benemerenza è oggi molto grande , e ve ne sono centinaia la cui fama si è rapidamente diffusa fino a lontane regioni. La loro condotta è schietta e irreprensibile; seguono con animo sinceri i precetti della legge morale. Le regole del monastero sono severe e tutti i monaci sono obbligati a osservarle. I paesi dell’India li rispettano e li seguono. Dalla mattina fino alla sera s’impegnano in discussioni; il vecchio e il giovane si aiutano l’un l’altro…
Uomini colti provenienti da diverse città, che desiderano acquisire rapidamente rinomanza nella discussione, vengono qui a chiarire i loro dubbi, e poi il flusso della loro saggezza si diffonde in ogni dove… Se gente di altre contrade desidera entrare e prendere parte alle discussioni, il custode della porta pone alcune difficili domande; molti risultano incapaci di rispondere e si ritirano. Si deve aver studiato profondamente sia i vecchi che i nuovi testi prima di ottenere l’ammissione. Quegli studiosi, pertanto, che vengono come sconosciuti, debbono dimostrare la loro abilità con una difficile dissertazione […]
Tratto da: L’universo dello spirito , Gange il fiume sacro dell’India
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