Un giovane monaco chiese a Jōshū “com’è possibile sopportare il passato e continuare a vivere come se nulla fosse accaduto?
Com’è possibile sopportare la distruzione che s’annida anche nell’inutile speranza del presente?”
“Non si tratta di sopportare, amico” rispose Joshu con indulgenza, “ma di sciogliere”
“Sciogliere che cosa?”
“Sciogliere ogni nodo, soprattutto quello che ci sta stringendo alla gola e ci mozza il respiro”.
“Il nodo del passato, vuoi dire?”
“Sciogliere quel nodo”, disse Joshu, “significa distinguere il passato da ciò che non è più passato perchè ti stringe alla gola ora”.
“Se è così, non soffro più a causa del passato”.
Tu soffri sempre a causa del presente” disse Joshu, “ è solo rendere presente quel passato che ti dà dolore”.
“Ma se è il passato come passato che da dolore, come posso sfuggire al passato?”, rispose quello.
Il passato è solo un modo di vivere il presente: è un modo del presente di essere presente. Tutto dipende dalla vita che c’è nel tuo presente. Il passato potrebbe essere la ricchezza del presente come pure la sua miseria”.
“Dunque è un errore dire che io sopporto il passato”, fece ancora quello.
“E’ il passato che sopporta te”, disse Jōshū “lascia che sia il passato a sopportare il tuo presente sarai sciolto dal nodo”.
Maestro Zen Jōshū Jūshin (778-897)