La fonte della voce nella nostra testa

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Per quanto riguarda la fonte della voce nella nostra testa, questo concerne la natura della mente, e la cosa si fa un po’ più complicata. Nel Buddhismo, quando parliamo della mente, non parliamo di un qualcosa di qualche tipo. Parliamo dell’attività mentale, e quest’attività mentale è coinvolta nel pensare, nel vedere, nel provare emozioni. E’ molto, molto ampia. Quel che accade in quest’attività, è che vi è il sorgere di una qualche sorta di ologramma mentale. Ad esempio, quando vediamo qualcosa, la luce colpisce la retina, innesca impulsi elettrici e reazioni chimiche nei neuroni, e, come conseguenza, ne sorge una qualche sorta di ologramma mentale di ciò che quella cosa sembra. Ma si tratta davvero di un ologramma mentale. Deriva da tutti questi impulsi chimici ed elettrici.

Ma gli ologrammi non sono soltanto visivi. Possono essere anche suoni, come le parole. Non sentiamo un’intera frase in un unico istante – sentiamo piccoli frammenti di essa, un momento alla volta – e comunque vi è questo ologramma mentale dell’intera frase, e noi capiamo quel che significa. Allo stesso modo, vi sono ologrammi mentali in forma di emozioni, ologrammi mentali in forma di pensieri, e anche ologrammi mentali nella forma della verbalizzazione – la voce. Queste cose semplicemente sorgono. Vi è della cognizione coinvolta. Quindi questo è il vedere, il pensare, o il provare emozioni. Questo è quello che è. E quest’attività mentale continua senza che vi sia un “me” separato da essa, che la sta guardando o controllando e che fa sì che essa accada. Semplicemente accade. Quindi parte di quell’ologramma mentale, sono i pensieri relativi al “me” – “quella voce sono io.” Chi sta pensando? Io sto pensando. Non sei tu che stai pensando – io sto pensando. Ma è solo parte dell’intero processo di questi ologrammi.

Qual è la fonte di questa voce nella nostra testa? E’ soltanto una delle caratteristiche dell’attività mentale. Non è necessariamente il modo in cui tutta l’attività mentale funziona. La voce non è in corso tutto il tempo, e dubito che il lombrico pensi con una voce. Il lombrico ha certamente un cervello, ha una mente, vede cose, fa cose.

In effetti inizia a diventare molto interessante se ci pensiamo. Un ologramma del suono di una voce è una qualche forma di comunicazione, non è così? E’ un tipo di concettualizzazione, che esprime o comunica un pensiero nella forma del suono mentale delle parole. La domanda interessante è: chi è sordo e cieco dalla nascita, e non ha assolutamente alcun concetto di suono – ha una voce nella propria testa, o pensa in termini di linguaggio dei segni? Si tratta di una domanda molto interessante. Non ho mai trovato la risposta a questo.

Quindi, che si tratti di una voce, di un linguaggio dei segni, di qualsiasi cosa – o del modo in cui pensa il lombrico – l’illusione è che vi sia un “me” separato dietro chi sta parlando, seduto nella torre di controllo, e che le informazioni entrino nello schermo dagli occhi, e che abbia questo microfono, e stia parlando, e quindi preme il bottone per far muovere le braccia e le gambe. Si tratta di una completa illusione. Tuttavia è questo tipo di “me,” seduto alla torre di controllo, che è l’oggetto dei pensieri “oh, cosa penseranno le persone di me?” E “cosa dovrei fare adesso?” E’ ciò di cui ci preoccupiamo, questo “me,” nella torre di controllo.

Quando realizziamo che questo “me” è come un’illusione, allora non vi è più nulla per il quale essere preoccupati. Parliamo, agiamo. Ovviamente sono io: io sto parlando, io sto agendo. E se alle persone non piace, non piace. Allora? Il Buddha non accontentava tutti. Non tutti amavano il Buddha, quindi cosa mi aspetto da me stesso? Semplicemente usiamo la comprensione, l’amore, la compassione, e agiamo. Ed è tutto. E non preoccupiamoci di: “cosa penseranno di me?” Non è così semplice da fare come sembra.

Alexander Berzin 

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La fonte della voce nella nostra testaultima modifica: 2020-06-20T18:28:36+02:00da loresansav1
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