Nella posizione seduta di meditazione raccoglietevi nel respiro e lasciate che l’aria entra ed esca lungo il canale del respiro, solo osservate e aspettate che il respiro progressivamente diventi calmo e leggero.
Mano a mano che tutto diventa più semplice e silenzioso avrete creato le condizioni per l’affiorare delle pause al termine dell’espiro a polmoni vuoti, al termine all’inspiro a polmoni pieni. Non importa se sono molto brevi, siate consapevoli di questo piccolo spazio e lasciate che il respiro fluisca in tutte le sue fasi.
Se non si pongono ostacoli accadrà ad un certo momento che si risvegli il respiro spontaneo, di solito sommerso dai condizionamenti del quotidiano. Questo respiro involontario risvegliato accadrà da sé.. Ora siete in una relazione con il respiro più sottile e delicata.
Il respiro spontaneo è più penetrante e ha il potere di portare la mente ad una trasformazione, a momenti di particolare lucidità ed è con questo stato che ci si può inoltrare in quel sentire di esserci che indica io-sono, in quel sentire che significa io-sono
Tornate a quel sentirvi: io-sono.
In ultimo io chi sono?
cosa c’è che mi muove nel profondo?
tutte cazzate!