…il respiro…

la risonanza profonda che anima lo Yogi…

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(cupola del diaframma)

“Quando il soffio è agitato, lo spirito è agitato.  Quando il soffio è immobile, lo spirito è immobile, lo Yogin raggiunge la fissità.È per questo che si deve disciplinare nel respiro

Hatha Yoga Pradipika – lezione 2 – verso 2

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L’apparato respiratorio svolge un ruolo essenziale nella respirazione dell’organismo. L’ossigeno raccolto dai polmoni, è in seguito distribuito fino al livello cellulare, per riuscire a seguire con attenzione il percorso dell’inspiro e dell’espiro è necessario saper visualizzarne il percorso e ciò che coinvolge all’interno del corpo, attraverso qualche piccola conoscenza anatomica, in questo modo si evita di dare spazio all’immaginazione restando nella concretezza del corpo…

L’inspiro (Puraka) è un fenomeno attivo, che dipende dai muscoli inspiratori L’allargamento della gabbia toracica è comunicato al tessuto polmonare tramite le pleuri. Quest’allargamento dello spazio intratoracico, mentre è vuoto, suscita immediatamente un richiesta d’aria esterna. La gabbia toracica è mobile.

L’espiro (Rechaka) di solito è passivo. Si effettua grazie all’elasticità del tessuto polmonare che contiene fibre elastiche e grazie alla gravità della gabbia toracica.

Nello yoga, l’ascolto del respiro è essenziale e la scienza che se ne occupa si chiama Pranayama cioè il controllo della non dispersione delle energie che ci fanno muovere, che nella tradizione indiana, sono chiamate  Prana… Il Prana è ciò-che-ci-vive, che-ci-muove e ci-modella-costantemente…. Il respiro può essere affannoso, ma con la pratica rallentata arriva a ritmi profondamente quieti, l’attenzione seguirà quei ritmi quieti. Da questo ascolto si apriranno varchi di silenzio… la pratica senza l’ascoltarsi di istante in istante non ha senso…

…il respiro…ultima modifica: 2008-02-08T07:30:00+01:00da loresansav1
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