Tra praticare lo Yoga e la Meditazione con o senza ascolto c’è la stessa differenza che passa tra vedere un tramonto o pensarlo.
Il senso è un’altro,
Vedere significa fare esperienza di ciò che abbiamo dentro, nel profondo.
Divenire consapevoli di ciò che sappiamo esserci, che fa parte di noi e che è più di ogni altra cosa noi e che non cambia secondo gli umori o gli stati d’animo.
È sempre lo stesso e al quale però non sappiamo dare un nome, non ne conosciamo il significato , non sappiamo collocarlo, riconoscerlo…
Noi tutti pensiamo di saper ascoltare.
Vi è l’ascolto della terapia psicologica…
Vi è l’Ascolto con la maiuscola di ciò che ci vibra dentro ed è l’antica pratica dello Yoga e della Meditazione…
Ma cos’è veramente l’Ascolto con la maiuscola?
Oggi si parla tanto di ascolto senza parlare di Ascolto, se ne parla ovunque affidandosi alle sue forme più superflue come: emozioni, affettività, problematiche di vita ecc.. .viviamo in un’epoca in cui la superficialità si atteggia a profondità dell’animo-umano
Il punto è che quando l’aspetto superfluo e il profondo si intrecceranno come avverrà sicuramente nel quotidiano di ognuno di noi , non sapremo distinguerli e si creeranno confusioni di ambiti.
Lo Yoga e la Meditazione in Ascolto, sono capaci di distinguere e andare dentro creando le condizioni per il profondo solco della semplicità del silenzio, spazio necessario per l’esperienza di ciò che è presente sempre uguale a se-stesso e che non è altro da noi-stessi.
Ne diveniamo consapevoli!
E sarà questa consapevolezza che farà la differenza
La preziosità di questo antico insegnamento sta proprio nella trasmissione da una generazione di praticanti ad un’latra delle modalità-distintive per entrare in questo invisibile-mondo senza confonderlo con la vita emotiva.
E’ così che si può entrare nell’Ascolto con la maiuscola.
Grazie per aver condiviso questo post sul blog è incredibile.
Grazie!
Mi fa molto piacere il tuo riscontro!!!
Loredana