Ti narro di Utenshu – quaderno 3

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Qualche fiore lo notava e chiedeva ai più anziani già informati: «Chi è costui e perché qui siede?». Ed essi con voci sottili rispondevano: «È lo stolto Untenshu Chookaryoo in viaggio per il monte Fuji, dice. È qui dall’inizio delle nostra nascita, ma ancora non muove: pensa e scrive, scrive e pensa. Mangia, dorme e gioca sul materasso con Yokkyuu, Keinshu e Okusama. Evidentemente pensa che il Monte Fuji sarà lì in eterno e anche lui. Abbiamo provato a cadergli sopra per scuoterlo, ma niente da fare». Gli occhi chiusi di Untenshu Chookaryoo sorrisero, ma i fiori non se ne accorsero.

Fu allora Mouki, la tartaruga cieca, a rispondere: «Voi nascete per fare i
frutti, eppure chiacchierate, fremete, vi agitate nel vento, giocate con le api
e lanciate i petali ai passanti. Che c’entra tutto questo con le ciliege?  Forse
il kami del vostro albero vi impedisce tutto questo? E così è Untenshu Chookaryoo,
il cui viaggio sul monte Fuji può occupare una vita intera, o anche
un anno oppure due, ma non penso più di tre. Anche se l’aspirazione è quella,
obbedisce al karma e ai suoi figli: Netsubou e Meiyoshin, i desideri impellenti
e quelli di fama. Come giungere all’agognata meta della cima del monte Fuji
o del satori se non si facessero i passi da fare? Tutti i passi non fatti finiscono
nella stanza dei passi perduti e poi tocca saltare malamente indietro come
una rana incinta e cieca per poterli finalmente calcare». Così parlò Mouki.

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* * *

Tratto da: – Quaderni Advaita & Vedanta -nr. 141, 2017, pag.2-3

Immagine: Katsushika Hokusai 36 vedute del Monte Fuji, Koishikawa yuki no ashita

Ti narro di Utenshu – quaderno 3ultima modifica: 2019-06-02T12:54:36+02:00da loresansav1
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