Cara cara Patrizia, prima collega e poi amica, in questi mesi saperti così tanto sofferente e non poterti stare accanto, non poterti salutare un’ultima volta e dirti che sono stata felice di averti conosciuto, è stato lacerante. Ricordo la tua flebile voce quando nella nostra ultima telefonata mi hai detto: “… sono stanca… ora riposo e poi ti richiamo…” sono trascorsi giorni, settimane e quella chiamata non c’è stata. .. non ci sarà più…
La mente ritorna ai tanti anni di vita passati in una quotidianità lavorativa e di progetti… un’amicizia nata fra le mura di freddi uffici pubblici, dove per sopravvivere all’appiattimento mentale, per il pranzo tu avevi iniziato ad ordinare ogni volta cibi etnici da paesi diversi … era il nostro viaggio, è stata la nostra storia…
acuto è il dolore nel cuore…
La sapienza ti accompagni in questo momento di passaggio…
Ciao Patrizia…