Qual è mai questo luogo d’elezione in cui amore e conoscenza si uniscono, dove il distacco sboccia nell’esperienza, e che permette di varcare la porta d’oro che fa accedere al “giardino del misteri”? Questo luogo ha un nome: si chiama deserto.
Deserto! Parola affascinante per coloro in cui è vivo il gusto dell’alleanza, della montagna delle rivelazioni, della parola accolta nel cuore, degli sponsali di cui è avido l’amore. Poco importa il passaggio attraverso la “terra arida e tenebrosa, terra di steppe e di frane” (Ger 2,6), le tentazioni che si dovranno vincere, la solitudine e l’abbandono. Verrà un giorno in cui “scorreranno torrenti nella steppa, la terra bruciata diventerà una palude, il suolo riarso si muterà in sorgenti d’acqua. (Is 35,6-7). La terra infuocata, il deserto interiorizzato, arde dal desiderio di accedere il licignolo delle “lampade viventi” che, lasciando strasparire la luce, potranno illuminare i loro fratelli: gli uomini, gli animali, le piante, le pietre. Il viaggio interiore, che dà accesso al deserto interno, non può essere descritto; si può solo alludere a un percorso, tentare di decifrare un insegnamento. Il deserto non sarebbe più deserto se si svelasse il suo mistero.
Meditazione all’alba con Prāṇa Mudrā
Sistematevi nella posizione seduta avendo cura di utilizzare tutti i supporti che vi sono necessari per avere una posizione comoda e stabile (vedi scheda tecnica n.1 e 26) La pratica di Prāṇa Mudrā chiudete gli occhi, utilizzate sempre la respirazione addominale ed iniziate il percorso di Prāṇa Mudrā (vedi scheda tecnica Yoga e Stagioni/primavera#3), al termine adagiate le mani in … Continua a leggere