Significato etimologico della parola Bodhicitta
- Bodhi: risveglio
- Citta : mente (*)
Il Bodhicitta viene distinto in due aspetti
- Assoluto: etico, impegno
- Relativo: aspirazione
Secondo le tradizioni l’accento è posto piu’ su uno o sull’altro aspetto, ma entrambi i livelli sono considerati essenziali per quel risveglio della mente-che-aspira-all’illuminazione e che permette quella comprensione intuitiva che penetra e sviluppa la saggezza Prajñā a sua volta alimentata dall’ascolto riflessione e meditazione, per questo risveglio della mente, occorre mettere in gioco un’altra modalità funzionale della mente: quell’l’intuizione capace di andare oltre i limiti dell’intelletto discorsivo, concettualizzante e dualistico, adeguata a realizzare la rivelazione in noi di quella natura, profonda e inesprimibile, di cui consistiamo e in virtù della quale esistiamo
Afferratelo ben stretto questo elisir straordinariamente efficace che si chiama il pensiero dell’illuminazione …ben stretta afferrate questa gemma che è il pensiero dell’illuminazione come di grande valore apprezzata da quei supremi dall’impareggiabile sapienza che sono i Buddha
Bodhicaryāvatāra I,10-11
Śāntideva (685?-763?) monaco buddhista indiano di scuola Mahāyāna Madhyamaka probabilmente Prāsaṅghika (da wikipedia)
(*) Nella tradizione indiana al termine mente corrispondono tre parole:
- Vijnana: la mente in quanto sede della coscienza stimolata dai 5 sensi (tatto, odorato, vista, udito, gusto)
- Manas: la mente pura luminosa, la facoltà di pensare originaria che si contrappone a Citta
- Citta: indica i processi mentali come l’intenzione e le volizioni, l’attività mentale condizionata dagli attaccamenti